Agenzia Entrate - Passaggi dalla II alla III area, l'Agenzia vuole affossarli. RdB scrive al direttore

Roma -

Perseverare in questo atteggiamento è frutto dell'incapacità di rispondere alle aspettative dei lavoratori oppure denota una strategia che intende affossare ogni tentativo di riconoscere stabilmente, sul piano giuridico ed economico, la professionalità dei lavoratori dell'Agenzia che lei dirige. [continua...]

 

Leggi il documento e scaricalo in fondo alla pagina.

 

Roma, 14 gennaio 2010

 

Al Direttore dell'Agenzia delle Entrate, dott. Attilio Befera

R O M A

 

Bando di concorso per il passaggio dalla II alla III area. Richiesta di incontro

 

Nel piano aziendale triennale, pubblicato senza il dovuto confronto con le organizzazioni sindacali, l'Agenzia afferma di voler potenziare l'organico con tremila nuove assunzioni, garantendo al tempo stesso il diritto alla carriera con duemila progressioni dalla II alla III area. Tale ultima operazione è stata avviata con il bando da lei emanato a fine dicembre 2009. Non può esserle sfuggita nel frattempo la nota emanata dalla stessa Agenzia con la quale si impartiscono alle Direzioni regionali istruzioni per consentire ai funzionari già inquadrati nella III area di partecipare alla procedura in questione.

Questo atto lascia intendere che in futuro potrebbero esserci dei provvedimenti di retrocessione dalla III alla II area e ciò è di per sé gravissimo poiché simili questioni non possono essere affrontate in via incidentale né a maggior ragione potrebbero essere risolte con l'estensione della procedura appena bandita. La “soluzione” individuata dall'Agenzia non fa altro che esporre la procedura in questione al rischio di futuri ricorsi, che si sommerebbero al contenzioso già aperto innanzi alla giustizia amministrativa a seguito di altre scelte infelici che l'amministrazione ha adottato, purtroppo con il sostegno di parte del sindacato.

Perseverare in questo atteggiamento è frutto dell'incapacità di rispondere alle aspettative dei lavoratori oppure denota una strategia che intende affossare ogni tentativo di riconoscere stabilmente, sul piano giuridico ed economico, la professionalità dei lavoratori dell'Agenzia che lei dirige. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a situazioni che offendono i lavoratori nella loro dignità e che contrastano l'affermata intenzione di dare al Paese un apparato fiscale efficiente fatto di persone motivate.

Un Fisco efficiente ha bisogno di lavoratori a cui dare certezze e garanzie che si traducano in stimoli positivi. Il loro stato d'animo è invece oggi di rabbia, sfiducia e incertezza. Alcuni lavoratori temono la retrocessione dalla III alla II area, altri temono che questa procedura possa essere aggredita da futuri ricorsi, altri ancora traggono dalle vicende attuali la conclusione che l'amministrazione che lei dirige non è degna né di fiducia né di credito.

Anziché avviare un percorso per il riconoscimento di nuove progressioni economiche e assicurare un'adeguata riserva di posti in vista dei prossimi concorsi si fa piombare l'Agenzia nel caos professionale. Lei dovrebbe chiarire qual è la vera politica del personale che si intende offrire ai lavoratori: se quella indicata nei piani aziendali oppure quella perseguita con le censurabili iniziative appena intraprese.

Questo chiarimento lo deve ai suoi collaboratori e ai loro rappresentanti. Pertanto chiediamo un incontro urgente prima che si chiudano i termini per la partecipazione al concorso interno per il passaggio dalla II alla III area e prima che sia troppo tardi.

 

p/RdB Pubblico Impiego Settore Agenzie Fiscali, Stefano Vendetti