AGENZIA ENTRATE: UNA NOTIZIA IMBARAZZANTE

Roma -

La notizia pubblicata sul Fatto Quotidiano domenica 27 novembre, è di quelle che dovrebbero far sobbalzare dalla sedia: il Fatto Quotidiano riporta che un documento della D.P. di Padova, che a sua volta originerebbe da linee guida della D.R. Veneto, conterrebbe, al fine di rendere più proficua l'attività di controllo, l’indicazione ai dipendenti di puntare solo su atti che si concludano con acquiescienza o con adesione, senza insistere, attraverso l'iscrizione a ruolo, su chi non impugna gli atti perché tale comportamento sarebbe sintomo della volontà di non pagare.

Con questi ultimi, quindi, inutile perdere tempo....

Seguirebbe, sempre secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, l'indicazione di soglie sotto le quali sarebbe inutile procedere alla riscossione e, udite udite, persino l'individuazione di soglie per l'insolvibilità sulla base della comune esperienza: ovvero sopra i 200.000 euro iscritti a ruolo per le medie imprese, i 40.000 euro per piccole imprese e professionisti e i 20.000 euro per le persone fisiche, inutile proseguire nella pretesa, meglio archiviare.

Non essendo in possesso dell'atto dispositivo della DP di Padova e in attesa di verificare l’attendibilità della notizia, è d'obbligo usare il condizionale.

Ma, pur prescindendo dal caso specifico, resta l’indignazione per quello che è diventato il Fisco e per come si stia trasformando e allontanando il nostro lavoro da qualsiasi finalità sociale.

Per evasori seriali, grandi imprese e banche, esportatori abituali di capitali all'estero (e spesso queste categorie convergono) ci sono le norme che hanno depenalizzato tutto ciò che non doveva e poteva essere depenalizzato, che hanno paurosamente allargato le maglie del fisco, che hanno reso strutturale quella vergogna rappresentata dalla voluntary disclosure.

Per i piccoli (si fa per dire) evasori scenderebbero in campo le indicazioni dell'Agenzia delle Entrate.

Se la notizia fosse confermata, dunque, saremmo in presenza di un comportamento grave che denoterebbe un ruolo attivo dell’Agenzia nello smantellamento dell’attività di contrasto all’evasione

Ma se a questi soggetti si consente di non pagare le tasse, su chi si abbatterà il carico fiscale?

Semplice, su lavoratori dipendenti e pensionati!

Ed infatti mentre il premier Renzi continua a raccontare balle magnificando i risultati delle entrate erariali nel 2015, la Corte dei Conti nella relazione al rendiconto dello Stato 2015, rileva che in questa annualità le entrate per accertamenti e controlli sostanziali sono crollate rispetto al 2014 del 3,87%, con una riduzione della maggiore imposta accertata del 17,7%, con una flessione maggiore concentrata, sia in termini di controlli effettuati che di imposta accertata, a beneficio, guarda caso, dei grandi contribuenti

Ecco servita la tax compliance tanto sbandierata dal governo e incautamente rilanciata anche dai vertici dell'Agenzia delle entrate come la nuova frontiera del rapporto fisco contribuenti!

Non ci sono più dubbi, non ci sono più ambiguità: quando sentiamo parlare di Fisco vicino ai contribuenti, in realtà vogliono mascherare un sistema di impunità fiscale a beneficio degli evasori fiscali!

Un po' di cautela anche da parte dei vertici dell'Agenzia sarebbe doverosa, non credete?