Agenzia Territorio - Anche al convegno di Forlì la RdB è presente

Roma -

L’Agenzia del Territorio continua a partecipare e patrocinare convegni sul tema del decentramento affrontando anche delicati argomenti come quelli relativi al ruolo del professionisti in merito al decentramento catastale, senza informare le Organizzazioni Sindacali.

 

Anche a Forlì, il 12 ottobre 2007, si è svolto un Convegno dal titolo:”Il nuovo ruolo dei professionisti all’indomani del decentramento delle funzioni catastali ai Comuni” senza che le OO.SS. siano state invitate. La RdB era comunque presente per tutelare le ragioni dei lavoratori e per vigilare sulla correttezza delle operazioni in merito al decentramento.

 

Abbiamo constatato con piacere che anche il Collegio dei Geometri Regionale ha espresso perplessità su questo inutile decentramento in considerazione del fatto che il Catasto è uno dei pochi uffici funzionanti e aggiornati del servizio pubblico. Le perplessità aumentano se si considera che solo nella Regione Emilia Romagna si creeranno 33 poli catastali con conseguente disomogeneità di interpretazione delle normative e di qualità del dato.

L’intervento del Direttore Regionale dell’Agenzia del Territorio è stato mirato a sottolineare, con grande soddisfazione, l’ottimo lavoro svolto dai lavoratori dell’Agenzia, nell’eliminazione dell’arretrato, miglioramento dei servizi e facilitazione di accesso alla banca dati.

 

I sindaci di Forlì e Cesena sono intervenuti sottolineando che questa è “una bella sfida per i Comuni” che necessita di una forte sinergia con i geometri e i lavoratori dell’Agenzia del Territorio. Ma se questa collaborazione non ci fosse? I costi dell’operazione ed il disservizio finirebbero sulle spalle dei cittadini! L’assurdo di questa operazione è che tutti i Comuni della provincia di Forlì che avranno come polo catastale Forlì oppure Cesena dovranno pagare a questi due comuni il servizio senza averne direttamente la gestione, mentre potevano, e possono ancora, lasciarlo all’Agenzia del Territorio gratuitamente per altri 10 anni, questo a dimostrazione che i Comuni hanno deliberato senza sapere cosa stavano facendo, obbedendo pedissequamente alle richieste dell’ANCI.

 

Era presente un rappresentante del Governo che ha sottolineato che in considerazione del fatto che solo 3.600 comuni su 8.000 abbiano deliberato per la gestione parziale o totale del dato catastale c’è il rischio di operare a “macchia di leopardo” con evidenti difficoltà. Questo ci ha fatto pensare che forse la convinzione della bontà di questa operazione cominci a venir meno anche tra i rappresentanti del Governo.

 

Noi della RdB chiediamo all’Agenzia del Territorio che quando organizza o patrocina Convegni su tematiche relative al decentramento dia l’opportunità, così come accaduto al Convegno ANCI di Firenze, di prevedere uno spazio di intervento anche  per esprimere l’opinione dei lavoratori.

 

Finalmente anche gran parte dei professionisti che lavorano tutti i giorni con il Catasto e quindi conoscono bene il servizio fornito attualmente dall’Agenzia, cominciano a denunciare il pericolo di un peggioramento del servizio dovuto ad una scelta politica avventata, effettuata dai Comuni e non supportata da alcuna ragione di funzionalità.

 

Ci sembra quindi indispensabile che prima di autorizzare la stipula delle Convenzioni, che vanno a smembrare un servizio funzionante e di qualità, i Comuni debbano preparare e presentare al vaglio dell’Agenzia un preciso e dettagliato studio di fattibilità in cui venga indicato l’intero processo organizzativo e la copertura dei costi gestionali al fine di valutare la vera capacità degli enti locali nella conduzione della fiscalità immobiliare di grande importanza per tutti i cittadini.