Agenzia Territorio - Basta bugie sul Catasto

Roma -

Ancora una volta si “spara a zero” sul Catasto manipolando la realtà e affermando che la soluzione possono darla solo Comuni e privati.

 

Nella trasmissione Ballarò in onda sulla Rai il 3 febbraio scorso è stato presentato un servizio diffamante nei confronti del Catasto Fabbricati in cui si denunciava che 1/6 dei fabbricati non era presente negli archivi catastali.

 

Nel corso del successivo "dibattito" in studio, animato dalla consueta compagnia di presentatore e onorevoli, arricchito dalla presenza del segretario nazionale della Cgil, il dato è stato raddoppiato dichiarando che soltanto un terzo dei fabbricati è presente nella banca dati catastale.

 

La cosa aberrante è stata poi che i politici presenti al dibattito con un colpo di genio hanno trovato la “soluzione”: far intervenire l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) oppure la Conferenza Città Stato Regioni ed autonomie locali o meglio affidare il controllo del territorio a società private perché i Comuni che lo hanno fatto hanno ottenuto ottimi risultati, ignorando che tale comportamento è contro una legge dello Stato.

 

Inoltre si è impunemente dichiarato che dopo le verifiche gli italiani non solo non vengono sanzionati ma si possono mettere in regola senza pagare oneri, sanzioni e interessi e nonostante tutte queste agevolazioni nessuno ha risposto a “questo richiamo di legalità”.

 

Sembrava si facesse a gara a chi la “sparava” più grossa e nessuno ha nominato l’Agenzia del Territorio, nessuno ha detto che la scoperta di tutto questa evasione è merito dei lavoratori dell’Agenzia del Territorio che oltre al lavoro ordinario devono continuare a ridurre l’arretrato, effettuare controlli ed accertare i fabbricati mai dichiarati e come ringraziamento ricevono un taglio al salario accessorio che solo quest’anno sarà pari a 4.000 euro pro capite.

 

Fastidioso è stato anche il silenzio dell’unico “rappresentante” dei lavoratori presente alla trasmissione che quando è stato il momento di parlare ha preferito sottolineare quanto già affermato dal politico del Partito Democratico anziché difendere il ruolo dell’Agenzia del Territorio e ribadire che la fiscalità deve essere gestita a livello nazionale per evitare che privati mettano le mani sulla “macchina” fiscale.

 

Noi crediamo che i vertici dell’Agenzia non possano sottacere e non rispondere prontamente alle dichiarazioni effettuate durante la trasmissione televisiva che danno un’immagine distorta e non veritiera dell’Agenzia e dei suoi lavoratori.

 

Noi, così come abbiamo fatto anche con la risposta al Ministro Brunetta, continueremo a denunciare ogni attacco ai lavoratori e alle Agenzie Fiscali perché crediamo che la denigrazione del dipendente pubblico non sia casuale ma legata alla volontà di smantellare gran parte della Pubblica Amministrazione, favorendo soggetti privati interessati sicuramente più al loro profitto che alla collettività.