Agenzia Territorio - I primi della classe

Roma -

Finalmente dopo mesi di attesa di riapertura delle trattative sindacali, mercoledì 22 ottobre siamo stati convocati dall’Agenzia del Territorio per decidere come ripartire i fondi disponibili per l’incentivazione del personale, la dirigenza e il potenziamento dell’Agenzia relativamente al 2007. Nel piatto c’erano, e ci sono, 82 milioni di euro di cui 34 provenienti dal comma 165 diminuito del 25% rispetto al 2006 e che l’anno prossimo sarà azzerato.

 

Quello che è successo durante l’incontro tra i sindacati confederali ed i vertici dell’Amministrazione è stato disgustoso. Abbiamo assistito ad una pantomima nella quale da una parte si comunicava che in un momento in cui erano in atto forme di protesta e forse scioperi regionali non era il caso di entrare nel merito delle questioni e, invece, di preoccuparsi di portare a casa soldi per i lavoratori schiacciati dalla crisi economica in attesa del saldo del 2006 e di quanto dovuto per il 2007 si ragionava se un accordo che portava denaro nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori avrebbe diminuito l’interesse a protestare. Dall’altra parte (anche se sembravano essere dalla stessa), l’Agenzia non ha neanche formulato la sua proposta di ripartizione dei fondi. Ma che ci siamo riuniti a fare?!?

 

Abbiamo fatto notare che parte del fondo non poteva essere diviso con la dirigenza ma era esclusivo dei lavoratori e che i soldi da investire per il potenziamento dell’Agenzia si potevano, per un anno, utilizzare per aiutare i lavoratori tartassati da tagli economici, riduzioni d’organico e blocchi di carriera . Di più, abbiamo chiesto di far confluire nel fondo anche altri 5 milioni di euro dedicati esplicitamente al potenziamento dell’Agenzia del Territorio.

 

Abbiamo ricordato:

  1. che sulla spinta del federalismo fiscale il decentramento avanza e noi sono mesi che chiediamo un incontro mentre i Poli catastali continuano a fare i loro porci comodi;
  2. che i lavoratori sono stufi di essere calunniati ed additati da giornali e mass-media senza che i vertici dell’Agenzia dicano qualcosa in loro difesa.

 

Eravamo pronti per entrare nel merito delle questioni, far notare le discriminazioni fatte nella carta della qualità degli uffici e dimostrare che le differenze di produttività non sono così elevate come vogliono farci credere. Avremmo evidenziato che i livelli produttivi sono ormai arrivati ad un punto di rottura tale che se si continuano ad aumentare porteranno un decadimento esponenziale della qualità del dato. Ma forse è proprio il loro vero obiettivo: portare l’Agenzia del Territorio al collasso per poi sostenere che i Comuni possono gestire le cose meglio di noi.

 

Vogliamo vedere retribuito il lavoro che abbiamo svolto e non ci confondiamo con chi, invece, scherza sulla pelle dei lavoratori per aumentare la sua credibilità o con chi si diverte a giocare con i numeri per dimostrare che c’è chi lavora e chi è fannullone.

 

L’Agenzia del Territorio è stata la prima della classe nella pubblicazione dei dati particolareggiati sulle assenze dei dipendenti e sulle sanzioni disciplinari degli ultimi 4 anni, non ha mosso un dito per far capire al ministro della Funzione Pubblica che i tagli apportati con il decreto 112/2008 andavano a colpire proprio quel sistema di efficienza che lui vuole instaurare in tutti i comparti del Pubblico Impiego e, dopo 10 mesi, non ci hanno fornito ancora i risultati della Produttività e del PSR del 2007 per ogni ufficio, anche se ci ha assicurato di non avere problemi a fornirceli. Poi chiedono a noi efficienza e obiettivi sfidanti!

 

Perché l’Agenzia non è mai la prima della classe nel consegnare i risultati conseguiti e nel pagare quanto dovuto?