Agenzia Territorio - Il pane e le brioches
Il 9 luglio siamo stati chiamati all’Agenzia del Territorio per concludere l’accordo sulle posizioni organizzative e sugli incarichi di responsabilità.
Abbiamo chiesto all’amministrazione la sospensione immediata della circolare inviata agli uffici con le disposizioni in materia di permessi retribuiti, in applicazione del decreto legge 112/08 perché presenta svariati elementi di illegittimità. Basti pensare alla nuova modalità di calcolo dei permessi su base oraria che il decreto fiscale assegna alla contrattazione collettiva e che Entrate e Territorio hanno introdotto con efficacia retroattiva, con uno zelo che suscita più di qualche sospetto.
In un momento in cui l’amministrazione dovrebbe tutelare i Lavoratori sul piano economico – e invece non sta spendendo una goccia d’inchiostro per dire qualcosa sul Comma 165 – non riesce neppure a tutelarli sul piano dei diritti. Sembra quasi che ci sia la corsa a chi la spara più grossa contro i Lavoratori, quasi che si voglia saltare sul carro dei cacciatori ai fannulloni e agli assenteisti.
Quanto sia grande la delusione dei Lavoratori che non hanno sentito una parola da parte del management in difesa dei fondi del Comma 165 possiamo immaginarlo. Lo sciopero di due ore indetto in tutto il comparto delle Agenzie Fiscali per mercoledì 16 luglio prossimo – dalle 12 alle 14 – sarà l’occasione per far comprendere a tutti, politici, cittadini, utenti e dirigenti che la misura è colma e che i Lavoratori del Fisco non accetteranno ulteriori provocazioni in modo inerme e passivo. La macchina fiscale dovrà fermarsi, così tutti avranno modo di capire che i dipendenti pubblici hanno ancora un ruolo da svolgere in questo Paese.
Ma come se nulla stesse accadendo, in un clima di surreale distanza dai problemi veri dei Lavoratori, il 9 luglio si è parlato di contratto integrativo, di posizioni organizzative, di incarichi di responsabilità. Improvvisamente sono passate in secondo piano questioni più drammatiche e urgenti: come gestire le assenze per malattia, i permessi da Legge 104, i 3-4 mila euro di salario accessorio inghiottiti dalla voragine aperta dal 112/2008? Come pensare di attivare meccanismi legati all’incentivazione senza avere nessuna garanzia sulla consistenza degli incentivi? Si è continuato, sulla scia dell’accordo del 4 giugno, già privo di una sua struttura coerente, a ragionare di aria fritta. E l’aria fritta non sa mai di nulla, tant’è vero che a quel punto la trattativa si è arenata: “l’accordo che non c’è” si riempirà di contenuti la prossima volta.
Nel frattempo negli uffici i Lavoratori del Fisco vivono il momento più drammatico nella storia delle Agenzie Fiscali, vedono messo in discussione il diritto al contratto nazionale biennale e il salario accessorio, il diritto alla salute (e quello altrettanto protetto alla malattia) e il diritto all’assistenza ai familiari gravemente malati. I Lavoratori non arrivano a fine mese, hanno bisogno del pane e l’amministrazione gli tira le brioches.
Vogliamo il pane, non le brioches. Vogliamo investimenti strutturali e non scelte vuote. Oggi è indispensabile ottenere il ripristino dei fondi stanziati per il 2007 e la modifica legislativa del Comma 165 (non la sua disapplicazione), affinché mai più in futuro possa ripetersi quello che sta accadendo oggi.