Agenzia Territorio - La follia del decentramento

Roma -

Sulla INTRANET dell’Agenzia del Territorio sono stati pubblicati i documenti dell’incontro annuale della dirigenza tenutosi il 3 e 4 aprile 2008 dove si è verificato il lavoro svolto e si sono delineati i percorsi da compiere nel futuro.

 

Nella relazione del Direttore dell’Agenzia intitolata “Il sistema catastale in Italia: da gestione statale a gestione integrata con i Comuni” si sottolinea come il processo di decentramento sia particolarmente complesso e rischioso anche a causa della “disarticolazione del sistema attuale”, (il Catasto non solo verrà spezzettato in un migliaio di Poli Catastali ma anche con tre diversi livelli gestionali) e della necessità di verificare, non solo la volontà dei Comuni a gestire le funzioni Catastali, ma, soprattutto, la vera capacità gestionale.

 

Nella sua relazione il Direttore affronta il capitolo sulla “crisi del sistema catastale” collassato a causa del condono edilizio visto l’inefficienza decennale dei Comuni a combattere l’abusivismo edilizio. Il Direttore ha poi ricordato che i Comuni hanno una scarsa propensione al rispetto delle norme ignorando di denunciare in Catasto le opere pubbliche e a realizzare il Catasto incendi. Nonostante questo il Catasto gode di buona salute grazie soprattutto al lavoro svolto tre il 2001 e il 2004 nell’eliminazione di 15,5 milioni di pratiche arretrate anche con ampio ricorso al “telelavoro”.

 

Questa premessa riporta gli stessi interrogativi che RdB pone all’opinione pubblica da almeno due anni con comunicati, articoli di giornale, manifestazioni, partecipazione ai convegni dell’ANCI, scrivendo ai sindaci o partecipando ai consigli comunali, spesso anche in contrapposizione con i Dirigenti dell’Agenzia del Territorio regionali e provinciali i quali nascondono, non soltanto le criticità del decentramento, ma dimenticano di indicare i progressi raggiunti dai lavoratori dell’Agenzia e della possibilità, data ai Comuni dal DPCM del 14 giugno 2007, di convenzionarsi per 10 anni gratuitamente con la stessa Agenzia.

 

Anche se con mesi di ritardo fa piacere constatare che anche i vertici dell’Agenzia hanno capito che decentrare il Catasto comporterà un disastro le cui ricadute saranno su tutti i cittadini italiani anche se i dirigenti regionali in convegni nazionali organizzati dall’Agenzia continuano a definire il Catasto come una polverosa vecchia struttura statale. Vergognoso!

 

Quello che ci lascia esterrefatti è la conseguenza di una premessa così drammatica, cioè una riforma allucinante in cui si afferma che l’attuazione del decentramento può recare un grande contributo al miglioramento della qualità del dato, all’implementazione dell’Anagrafe Immobiliare Integrata, al recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale, ecc. anche se poi si riafferma che questo esito non è scontato ed occorre sviluppare dei nuovi “meccanismi operativi di governo di un sistema così articolato”.

 

Noi pensavamo che la Cabina di Regia e i DPCM attuativi, il comitato paritetico nazionale e quelli regionali, servissero a realizzare un decentramento funzionale per i cittadini e rispettoso dei lavoratori e delle loro professionalità e per questo, come RdB, abbiamo sempre lavorato indicando modifiche e suggerendo integrazioni alla normativa vigente che sono state puntualmente disattese ed ignorate.

 

Oggi, secondo la normativa, i Comuni avrebbero già dovuto gestire attivamente le funzioni catastali, invece si parla ancora di pianificazione, progettazione, nuovi meccanismi di gestione e controllo, di dubbi sulla bontà dell’operazione e dei disastri a cui si potrebbe andare incontro.

 

È ovvio che si è corso troppo senza ascoltare le proposte dei lavoratori e di chi utilizza il servizio catastale dando potere all’ANCI, che di Catasto non sa assolutamente nulla, di scrivere regole e stabilire controlli sui suoi associati, cioè i Comuni. Se si procederà con questo decentramento, continuando ad “estinguere” l’Agenzia del Territorio non assumendo personale in sostituzione dei pensionamenti, la conseguenza sarà il collasso del sistema catastale nazionale.

 

Trasformiamo la follia in ragionevolezza: fermiamo questo scempio!