Agenzia Territorio - Lettera aperta sul Catasto

Lamezia Terme -

LETTERA APERTA

 

Ill.mo Sig. Sindaco della città di Lamezia  Terme

 

 

Caro Sindaco, abbiamo letto sui giornali le entusiastiche dichiarazioni del tuo assessore comunale alle Finanze, sul fatto che il 3 ottobre scorso il nostro Comune ha scelto di gestire in proprio i servizi catastali e francamente questa esultanza l’ho capita poco..

 

In tutti i Comuni di Italia, questa scelta ha comportato un dibattito prolungato e la valutazione a più ampio raggio su quanto si stava decidendo, portando, in alcuni casi, a convocare consigli comunali aperti ai contributi di cittadini e tecnici, oltre che delle forze sindacali.

 

A Lamezia, invece, la decisione è passata sopra le nostre teste ed è stata assunta in assoluta autonomia e senza essere sfiorati da alcun dubbio.

 

Il Dpcm che conferisce ai Comuni la possibilità di scegliere la gestione diretta dei servizi catastali, è molto complesso ed offriva ai comuni stessi diverse opzioni che riassumo in sintesi:

 

  • con la prima, la più semplice, il Comune poteva occuparsi solo del rilascio delle visure e del rilascio degli estratti di mappa digitali;
  • con la seconda, invece, oltre a quanto previsto dalla prima scelta, doveva farsi carico della verifica formale e accettazione degli atti di aggiornamento del Catasto Terreni e Fabbricati, delle registrazioni delle dichiarazioni tecniche di aggiornamento del Catasto Fabbricati, delle variazioni colturali del Catasto Terreni;
  • con la terza (quella ci pare scelta dal nostra Comune), oltre alle precedenti incombenze, dovrà provvedere alla registrazione delle dichiarazioni tecniche del Catasto Terreni e alla gestione completa della banca dati catastale. La Carta della Qualità dispone, inoltre, che l'approvazione degli atti di aggiornamento geometrico (mappa del catasto terreni) e la registrazione dei medesimi, debba avvenire in un tempo massimo di 5 giorni e comunque almeno il 70% deve essere evaso nello stesso giorno in cui sono pervenuti.

 

Quello che mi chiedo, come dirigente del sindacato RdB e come cittadino, è se il Comune ha tenuto conto del fatto che l’assumersi un onere gravoso, del quale ho fatto solo rapidi cenni, e il dover istituire un ufficio ad hoc, è decisamente antieconomico e che sarà un costo (anche considerevole) che temo possa riversarsi sui cittadini.

 

Oltre alle 3 opzioni sopra citate, il Dpcm prospettava anche una quarta soluzione che molti consigli comunali in Italia hanno deciso di scegliere: quella, cioè di convenzionarsi per dieci anni a costo zero con l’Agenzia del Territorio.

 

Il nostro Stato ha investito negli ultimi sette anni grandi energie non solo in termini di risorse umane ma anche finanziarie, per abbattere quel vecchio pachiderma che era il Catasto, costruendo, con l’Agenzia del Territorio una macchina dinamica, perfettamente in grado di dare vita ad una sinergia con gli Enti interessati perché gli stessi possano avere un controllo del territorio a 360 gradi, cosa già possibile oggi con i collegamenti telematici.

 

Perché, dunque, non sfruttare inizialmente tale opportunità?

 

C’era bisogno di accollarsi tale onere senza che il Comune adesso possa più tornare indietro nella decisione, come è scritto chiaramente nelle pieghe del Dpcm?

 

Su questa vicenda del decentramento catastale, c’è stato a livello centrale una voluta disinformazione che non ha aiutato alcune amministrazione a ben interpretare il contenuto del Dpcm, per questo ritengo che una più ampia discussione prima di produrre qualsiasi decisione, sarebbe stata opportuna.

 

Al convegno dell’ANCI a Firenze, di qualche settimana fa, alla presenza del sottosegretario Alfiero Grandi, le RdB sono intervenute spiegando queste cose ed evidenziando che gli esorbitanti costi di attivazione e gestionali che gli enti locali dovranno sostenere, porteranno al concreto rischio che venga violato il “patto di stabilità” con sforamento dei bilanci comunali; questo intervento, del rappresentante nazionale RdB, molto concreto e molto applaudito, ha fatto sì che una buona parte dei sindaci presenti ripensassero la scelta di gestire direttamente il Catasto, sfruttando ed utilizzando, invece, le strutture, le professionalità e l’esperienza del personale dell’Agenzia del Territorio.

 

Se in molti hanno fatto questa scelta, un motivo riteniamo ci sia.

 

A te e alla tua Giunta, invece, ho l’impressione che questo dubbio non sia venuto e di questo mi rammarico, così come nel contempo mi auguro che un conto ben preciso dei costi che questa operazione comporterà sia stato fatto e non ci si sia fatti abbagliare dall’idea della gestione diretta del catasto, con le conseguenze che tale abbaglio possa ricadere pesantemente sulle spalle dei cittadini, arrivando, così, ad un catasto-catastrofe.

 

Con grande stima, Luciano Vasta (Direzione Regionale RdB/CUB)