Agenzia Territorio - Manovra e abusi edilizi, difendiamo il nostro... Territorio
Cosa fare se i Comuni non collaborano con l'Agenzia contro l'evasione fiscale immobiliare
La manovra-rapina del 2010 dedica l'intero articolo 19 al Catasto. Tra alcune novità, come l’istituzione dell’Anagrafe Immobiliare Integrata con attivazione prevista al 1 gennaio 2011, si nascondono mille insidie che rendono se possibile ancora più negativo il nostro giudizio sulla Finanziaria 2010. I commi 5 e 6, rilanciano il decentramento, con il trasferimento di funzioni catastali ai Comuni, senza chiarire il percorso verso il decreto attuativo, a cominciare dal coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali. Se si vuole proseguire il disastro fatto dal precedente governo si sta partendo con il piede giusto e ancora una volta saremo pronti a contrastare un'operazione inutile e costosa.
Lo stesso articolo 19 prevede una fortissima accelerazione della procedura per la regolarizzazione degli “immobili fantasma” che è partita da qualche anno e che ha fin qui messo in luce una verità a noi ben nota. L’Agenzia del Territorio ha dimostrato di possedere capacità organizzative e un patrimonio di professionalità e di cultura della gestione immobiliare, che le ha consentito ad esempio di scovare oltre due milioni di fabbricati non correttamente dichiarati in Catasto o addirittura ignoti alla banca dati catastale. Nei tre anni passati il territorio italiano è stato passato al setaccio con tecnologie all'avanguardia e da questa operazione sarebbe dovuta scaturire una stagione di riordino del patrimonio immobiliare e conseguentemente di incremento del gettito fiscale catastale. Questa operazione andava gestita in collaborazione con i Comuni, che avrebbero dovuto spingere gli evasori immobiliari a regolarizzare la loro posizione fiscale e amministrativa. A un abuso fiscale, infatti, può corrispondere anche un abuso edilizio più o meno grave. I Comuni non si sono però dimostrati all'altezza del compito, collaborando poco e male con l'Agenzia del Territorio e omettendo di utilizzare i dati puntuali e dettagliati forniti dall’Agenzia stessa.
Proprio i Comuni, che sull'onda dell'ubriacatura federalista chiedono più poteri per il controllo del territorio, mostrano così di essere interessati più alle funzioni catastali che al potere-dovere di preservare il paesaggio da scempi ambientali, urbanistici e... fiscali. Forse agli amministratori locali potrà far comodo gestire funzioni esternalizzabili, alle quali corrisponderanno servizi ai cittadini sempre meno efficienti e sempre più costosi (come dimostra l'ampia letteratura in materia di outsourcing). Ma quegli stessi amministratori spesso non hanno poi la capacità, o la volontà di svolgere il lavoro “sporco” fatto di controlli e di sanzioni, di rigore urbanistico e di lotta all'evasione fiscale immobiliare: l'incapacità, il cointeresse, l'opportunismo elettorale ostacolano una politica territoriale seria, che invece l'Agenzia del Territorio, grazie ai suoi 10mila lavoratori ha mostrato di saper svolgere.
Lo stesso articolo 19, che accelera la fase di regolarizzazione degli “immobili fantasma”, pone un problema concreto e urgente di carichi di lavoro che l'Agenzia dovrà smaltire entro la fine dell'anno. E poiché la stessa manovra-rapina taglia sia le risorse contrattuali sia il salario accessorio, bloccando anche la contrattazione integrativa nei fatti, si pone un problema che giriamo subito ai vertici dell'amministrazione: come si pensa di organizzare la mole di lavoro che l'articolo 19 riversa sulle spalle dei lavoratori?
Le proposte di RdB-USB sono note: stabilizzare risorse non costa un euro in più e – ora più che mai – può essere l'unica operazione compatibile con il quadro di “sacrifici” imposti ai lavoratori pubblici. Per questo stiamo raccogliendo le firme e anche per questo scioperiamo il 14 giugno. Noi, a differenza di altri, non ci accontenteremo di poche modifiche alla manovra-rapina: crediamo in un Fisco forte e chiediamo di investire sui lavoratori, per difendere il loro futuro e per difendere il nostro... Territorio.