Agenzia Territorio - Particolari posizioni e carichi di lavoro
Mentre la mannaia del decentramento si abbatte sui lavoratori, l’Agenzia del Territorio, invece di controllare attentamente che le delibere comunali rispettino TUTTI i parametri previsti dalla normativa vigente, si mette a questionare sulla correttezza degli accordi sottoscritti presso gli uffici provinciali dalle OO.SS., dalle RSU e dai Direttori relativi agli incentivi sulle particolari posizioni di lavoro perché non correttamente corrispondenti all’accordo sottoscritto a livello nazionale (ricordiamo che la RdB quell’accordo non lo ha mai sottoscritto).
Se negli uffici provinciali si è ritenuto opportuno premiare delle figure di lavoratori particolarmente disagiati o se si è ritenuto che il disagio fosse generale a causa di sedi e archivi mal disposti, rotazioni di personale selvagge e prive di ordini di servizio, disponibilità dei lavoratori a cambiare lavoro o quant’altro questo non può e NON DEVE essere contestato a livello centrale perché la responsabilità della suddivisione degli incentivi deve rimanere a livello locale dove le organizzazioni sindacali e la dirigenza dell’ufficio conoscono esattamente le situazioni di disagio in cui versano i lavoratori.
Noi della RdB abbiamo chiesto un incontro urgente all’Agenzia del Territorio affinché vengano rispettate le volontà espresse dai lavoratori degli uffici provinciali nella suddivisione dei loro soldi per il pagamento delle loro particolari posizioni di lavoro, anche perché ci sembra che anche in Direzione Centrale l’accordo non sia esattamente coerente con quanto sottoscritto a livello nazionale e non si vorrà dichiarare errato tale accordo?
Un altro problema che deve essere risolto al più presto è quello di valutare in percentuale il carico di lavoro da svolgere negli uffici. Nel calcolo della produttività si chiede, ad esempio, che l’80% delle pratiche pervenute siano lavorate in un determinato periodo e che i controlli siano, il 3,5% (Pregeo) oppure il 60% (Doc.Fa.) del totale pervenuto.
Il carico di lavoro non tiene conto dell’effettivo afflusso, ma di uno presunto medio calcolato sugli anni precedenti, così accade che, come successo quest’anno, a causa di modifiche AGEA, scadenze per dichiarazioni di fabbricati rurali, Comuni che hanno deciso di mettere in atto quanto previsto dai comma 335, 336 e 340 della finanziaria del 2005, l’afflusso di visure, accatastamenti e atti d’aggiornamento cartografico siano lievitati sino anche a raddoppiare, ma di conseguenza non sono raddoppiati i lavoratori o diminuite le ore di recupero efficienza o quelle del piano AII, con la conseguenza che i lavoratori si tirano il collo e per di più risulta che non abbiano raggiunto gli obiettivi previsti, mentre nella realtà tali obiettivi, se confrontati con i pezzi lavorati negli anni precedenti sono già stati ampiamente raggiunti e superati.
E per concludere in bellezza, alla fine ci vogliono pagare così come è successo nel 2006 dove tra uffici provinciali con differenti di produttività pari al 16% i lavoratori hanno ricevuto incentivi con differenze del 200%, infatti i lavoratori di Sondrio con produttività del 110,40% hanno ricevuto un incentivo di 5485 euro e quelli di Foggia con produttività del 94,27% hanno ricevuto 1781 euro, tutto grazie al gioco delle “tre carte” utilizzando anche i numeri del barometro della qualità e quelli del Punteggio Sintetico di Riferimento. Ma se anche si fosse utilizzando soltanto il dato della produttività la differenza di incentivo sarebbe state pari al 70% anziché del 16%. E’ una vergogna sottoscritta ed appoggiata dai sindacati confederali!
Questo sistema di produttività fa acqua da tutte le parti e la RdB-CUB è l’unica che da anni grida allo scandalo e si rifiuta di firmare accordi di produttività con differenze di incentivi così ingiustificate.