Agenzia Territorio - Tagli, ritagli e frattaglie

Roma -

Il 24 novembre si è svolto presso la Direzione centrale un incontro informativo sui tagli delle dotazioni organiche previste dal decreto Brunetta (legge 133/2008 art. 74) che riguardano sia posizioni di vertice e dirigenziali, sia le dotazioni organiche di tutto il personale e la ricollocazione del 10% dei lavoratori che svolgono lavori logistici e funzionali (ad esempio il personale dei reparti di staff). Il taglio riguarderà le dotazioni organiche teoriche e alcuni incarichi dirigenziali già pensionabili. La riorganizzazione forzata avrà una forte ricaduta sulle progressioni di carriera, aumento dei carichi di lavoro e diminuzione dei fondi incentivanti.

 

Come già è accaduto altrove, l'informativa è stata solo verbale e numeri e cifre sono volati come al mercato del pesce, in attesa di essere fissati su carta e verificati alla prova dei calcoli. Più che a un'informativa sindacale abbiamo quindi partecipato a un balletto di cifre, condito da richieste di precisazioni, approfondimenti, spiegazioni, contestazioni. Non male per essere uno degli istituti contrattuali che dovrebbe garantire pari dignità fra amministrazione e sindacati. La legge prevede che la riorganizzazione venga completata entro il 30 novembre e forse l'immediatezza della scadenza spiega bene il profilo tenuto dall'amministrazione. Insomma, si è trattato di una bella prova di caos organizzato.

 

Poiché qualche numero lo abbiamo acciuffato al volo, proviamo a ragionarci sopra:

 

  • delle 929 persone che effettuano lavorazioni logistico-funzionali, 93 (15 nelle Direzioni regionali e 78 negli Uffici provinciali) andranno riallocate in altri servizi;
  • delle 21 posizioni di vertice se ne tagliano 4 (2 direttori centrali e 2 direttori regionali di Toscana e Puglia);
  • dei 389 dirigenti di II fascia se ne tagliano 58 (18 su 120 in Direzione centrale, 17 su 75 nelle Direzioni regionali, 23 su 194 negli Uffici provinciali);
  • dei 12.270 dipendenti previsti se ne tagliano 1132 (800 su 5048 in III area, 287 su 7082 in II Area e 45 su 140 in I Area).

 

In realtà i lavoratori dell’Agenzia del Territorio in servizio al 31.10.2008 sono 9804 (3026 in III Area, 6758 in II Area e 20 in I Area) e quindi anche con i tagli sopra imposti permarrà una carenza di 1334 unità (1222 in III Area, 37 in II Area e 75 in I Area). RdB ha ribadito l'assoluta contrarietà ai tagli alle piante organiche che sono già sottodimensionate non permettendo così di svolgere funzioni fondamentali per la lotta all'evasione e all’elusione fiscale immobiliare, e ha denunciato l’inerzia dell’Agenzia che ha reagito troppo passivamente e senza opposizione alla richiesta di tagli indiscriminati giunta dall’autorità politica. Va bene applicare la legge, ma credevamo che il motto "Usi ad obbedir tacendo" non albergasse nelle stanze di largo Leopardi. Ci saremmo aspettati almeno uno sforzo per cercare di allargare il numero di posti previsti dalla procedura di riqualificazione in modo che si potessero conteggiare in III Area i lavoratori risultati idonei nella precedente graduatoria senza mettere a rischio la futura possibilità di nuovi passaggi d'area.

 

Il nostro disappunto è cresciuto quando si è tentato di stravolgere l'ordine del giorno per evitare il confronto sul punto dolente del salario accessorio che avevamo chiesto di affrontare al tavolo. La proposta dell’Agenzia è stata indigesta e infatti non l'abbiamo digerita. Dal fondo 2007 (con cui si pagano produttività, particolari posizioni, passaggi economici, ecc.) verrebbero sottratte due quote: una per i dirigenti e l'altra per il potenziamento dell’Agenzia. L’amministrazione ha chiesto di assegnare 2 milioni di euro al potenziamento dell’Agenzia così come avvenuto l’anno scorso, dimenticando un piccolo dettaglio: nel decreto Tremonti sono già stati riservati a tale scopo 5 milioni di euro! L'amministrazione ha poi chiesto di assegnare alla dirigenza la bellezza di 5.579.000 euro (pari a circa 16.000 euro per ognuno dei 341 dirigenti in servizio nel 2007) lasciando un residuo di circa 32 milioni (pari a circa 3.200 euro per ognuno dei 10.030 lavoratori in servizio nel 2007) con una diminuzione del 30% rispetto all’anno scorso. Proposte indigeste e da rigettare. Infatti le abbiamo rigettate. Le conclusioni sono state rimandate al prossimo incontro. l lavoratori sono abituati ad aspettare. Ci auguriamo che alla ripresa il mal di stomaco sia passato e torni al tavolo anche un po' di buon senso.