Agenzie Fiscali - Che fine ha fatto il Comma 165 (parte seconda)
Ancora nessuna nuova sul fronte “Comma 165”, nonostante in primavera, al tavolo delle Convenzioni, i rappresentanti del Ministero dell’Economia davano per imminente la quantificazione e la firma del decreto che assegna la gran parte delle risorse del nostro cosiddetto salario accessorio.
Nonostante il direttore dell'Agenzia delle Entrate avesse confermato l'imminenza della firma non più tardi del 5 agosto scorso mostrandosi ottimista su tempi e contenuti del decreto che ancora non c'è.
Oggi più che mai quel salario è tutto tranne che “accessorio”.
Il blocco contrattuale ci impone di difendere i nostri minimi salariali con la stabilizzazione, per evitare che agli effetti del blocco degli stipendi si sommino quelli del blocco della contrattazione integrativa, che nei fatti è svuotata dalla mancanza di finanziamenti certi.
Per questo noi vogliamo l’immediata firma del decreto e la garanzia di un tetto minimo, una soglia al di sotto della quale non si potrà andare e che garantirebbe linfa vitale ai nostri fondi per finanziare l’unica operazione sensata di difesa del nostro reddito che le norme attuali ci consentirebbero: le progressioni economiche per tutti i lavoratori del comparto Agenzie Fiscali.
Non servono nuove risorse, quindi, ma serve solo cambiare la natura giuridica di quelle già erogabili, per dichiararle stabili quando già nei fatti lo sono.
Il silenzio che circonda il decreto, sui contenuti del quale non è ancora trapelata nemmeno la quantificazione esatta, ci preoccupa.
Il silenzio con cui si è risposto alle richieste sindacali di un confronto sulla materia ci irrita.
Il silenzio non può essere la risposta ai 16mila lavoratori delle Agenzie Fiscali che hanno chiesto, con la loro firma, lo sblocco e la stabilizzazione di queste risorse.
È ora di mettere quelle firme sul tavolo delle istituzioni che si occupano delle Agenzie Fiscali solo per imporre tagli, tetti e vincoli, o che ignorano la macchina fiscale.
Intaseremo i fax delle istituzioni con le migliaia di firme raccolte in tutta Italia a sostegno della progressione economica per tutti.
Da oggi invieremo le firme, divise in “165” blocchi, al ministro Tremonti, al Dipartimento Finanze, alla Funzione Pubblica, ai sottosegretari, alle Commissioni e ai Gruppi parlamentari, ai partiti politici.
Con un’avvertenza: al presente fax... seguiranno gli originali.
QUESTO PAESE HA BISOGNO DI UN FISCO ANCORA PIÙ EFFICIENTE, BASTA CON I TAGLI: INVESTIMENTI, STABILIZZAZIONE, CARRIERE!