Agenzie Fiscali - Contro il taglio dei fondi aziendali, stabilizziamo il salario accessorio!

Roma -

La distribuzione dei fondi aziendali 2008 sta ponendo problemi seri un po' ovunque nel comparto Fisco. I lavoratori sperimentano direttamente e a loro spese sia il complessivo impoverimento dei fondi aziendali sia l'inadeguatezza delle regole che ne governano la distribuzione. Relativamente alla scarsità dei fondi sarebbe opportuno chiederne conto a chi ha sbandierato con incauto ottimismo la tenuta rispetto al passato e la sostanziale sterilizzazione dell'effetto Brunetta. Il calo è invece evidente e nessun accordo tra sindacato confederale e politica lo ha anche minimamente limitato.

 

È altrettanto evidente che la logica seguita dalle amministrazioni in sede di contrattazione integrativa è stata quella di "spalmare" il taglio solo su alcune aree professionali, nel tentativo di mascherare  gli ammanchi. Ciò è accaduto ad esempio alle Entrate con i front office, alle Dogane con le indennità individuali finanziate a scapito di quelle collettive e anche al Territorio dove si registrano molte insofferenze (eufemismo...) nei confronti delle organizzazioni sindacali firmatarie degli accordi nazionali.

 

Il meccanismo è dunque arrivato al capolinea e purtroppo una volta scesi quello che ci aspetta è la riforma basata sul "merito" e sulla "premialità", veri e propri falsi ideologici che spacciano per efficientismo un'operazione di puro cinismo aziendale: l'estromissione di quote sempre più numerose di lavoratori per nascondere i tagli sempre più consistenti ai salari aziendali. Non possiamo aggrapparci al passato solo perché il futuro è peggiore. Abbiamo perciò la necessità di dare un'alternativa ai lavoratori  e per questo RdB ha proposto la vertenza per una nuova stabilizzazione del salario accessorio.

 

Nuova perché ce n'è fu una, nel lontano 2004, che ancora corrisponde all'unico scatto d'orgoglio e all'unica significativa vertenza contrattuale che ha segnato positivamente il futuro - ormai passato - dei lavoratori del comparto Agenzie fiscali. Qui, a fronte di promesse decennali, si comincia a sentire qualche scricchiolio di troppo anche sul versante salariale. Finiti i tempi delle facili promesse, la realtà è fatta di un calo della retribuzione del 5% nel 2009 (valore nominale). Una nuova stabilizzazione può essere la risposta giusta.

 

Perché stabilizzare? Stabilizzare significa difendere il salario accessorio da futuri tagli. Stabilizzare significa rendere possibili manovre strutturali e durature che possano rappresentare un miglioramento stabile delle retribuzioni di tutti (ad esempio una nuova ondata di progressioni economiche per tutti). Stabilizzare significa disinnescare almeno in parte la logica perversa che è sottesa al meccanismo delle fasce di merito, che mette in pericolo le retribuzioni di tutti senza assicurare un effettivo incremento della produttività. Stabilizzare significa aprire una vertenza in cui ogni lavoratore può trovare una ragione in cui identificarsi e un motivo d'orgoglio con il quale riprendersi la dignità rubata.

 

Stabilizzare non costa nulla. Costa molto di più allestire un baraccone di finte trattative nelle quali ci si affanna a trovare i soldi che non ci sono per remunerare l'impegno dei lavoratori. Si finisce sempre con la solita operazione di togliere a qualcuno per dare a qualcun altro e intanto si perde di vista l'amara realtà: che in questi anni i fondi sono stati rapinati a più riprese, per risanare i conti pubblici che hanno fatto la fortuna di pochi privati.

 

 

STABILIZZIAMO IL SALARIO ACCESSORIO, DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO!