Argomento:

Agenzie Fiscali - Due ore di sciopero per dar voce al dissenso

L’inflazione sale, il nostro salario scende e la forbice si allarga. Dalle aggressioni mediatiche organizzate dal Ministro Brunetta ai lavoratori del Pubblico Impiego alle “punizioni esemplari “ il passo è stato brevissimo. Prima il blocco da parte del Ministro Tremonti del decreto di finanziamento del salario accessorio (Comma 165), poi il decreto 112  che colpisce come una vera e propria mannaia tutta la Pubblica Amministrazione.

 

E oggi i lavoratori delle Agenzie Fiscali, come del resto tutti i lavoratori pubblici,  sono  additati come la parte marcia del Paese pur essendo spremuti come limoni con carichi di lavoro sempre onorati da otto anni in qua e con un salario accessorio mai in pericolo come ora.  Un salario accessorio sempre più determinante nella busta paga per poter arrivare a fine mese, che in un sol colpo potrebbe essere cancellato determinando una perdita secca tra i 3.500 e i 4.000 euro pro capite.

 

Avevamo già un problema salariale. Aumenti di stipendio ridicoli rispetto all’aumento del costo della vita mentre il salario accessorio era bloccato al livello 2004 diminuito del 10%. Ora il DL 112 abbassa di un ulteriore 10% il tetto della contrattazione integrativa e di un ulteriore 10% il “165”, che sparirà dal 2009. Questa è la risposta della politica ai nostri problemi.

 

È una politica scellerata nei confronti di tre milioni di dipendenti pubblici e delle loro famiglie.

 

È una politica scellerata nei confronti della lotta all’evasione fiscale, o meglio dei Lavoratori a cui spettava una retribuzione per il lavoro già svolto e che ora per legge cancellano.

 

Nonostante la dichiarata volontà di armonizzare il lavoro pubblico con quello privato, si ritorna, come negli anni ’50, a legiferare sul lavoro pubblico limitando ad una scatola vuota i contenuti dei CCNL e si inseriscono restrizioni assurde e paletti che i privati non hanno.

 

In questo contesto è più che mai valida la vertenza che noi portiamo avanti da tempo. La certezza del recupero di quote di salario non può che passare da una modifica legislativa. I Governi e i Ministri competenti che si sono succeduti sono rimasti sordi alle nostre richieste. Non ci resta che dare un segnale più forte.

 

IL 16 GIUGNO, DALLE 12 ALLE 14,  SCIOPERO NAZIONALE DEI LAVORATORI  DELLE AGENZIE FISCALI.

 

Alzeremo la voce in piazza Montecitorio, sotto la sede del Parlamento, a cui spetterà di convertire in legge quel decreto, che, oltre a colpire il nostro salario, colpisce la nostra dignità e i nostri diritti.