Agenzie Fiscali - I Lavoratori possono ancora cambiare il Contratto

Roma -

All’alba del 26 febbraio, con un ritardo di appena 26 mesi, è stato sottoscritta l’ipotesi del CCNL Agenzie Fiscali, relativa al quadriennio normativo 2006/2009 e al biennio economico 2006/2007.

 

Il memorandum sul Pubblico Impiego sottoscritto dal Governo Prodi con i sindacati confederali ha pesato come un macigno sulle sorti di questo contratto, che non a caso è stato firmato solo da loro. Il peggioramento della parte normativa è stato senza precedenti e non vi è traccia delle rivendicazioni definite in questi mesi di assemblee “inderogabili” dagli stessi sindacati che ieri hanno firmato questo contratto.

 

Perdiamo su tutti i fronti:

 

SALARIO – oltre ai risibili incrementi mensili sulla retribuzione tabellare, addirittura di 9 euro medi lordi per l’anno 2006, non è stata data alcuna certezza alle quote di produttività. Si parla di distribuzione secondo criteri di merito e di apporto individuale ma si continua ad eludere il vero problema del lavoro pubblico, ovvero che le quote di produttività destinate ai lavoratori non rientrano fra le materie contrattuali e continuano a essere stabilite per legge o dall’autorità politica senza che siano previsti tempi certi nella corresponsione e negli importi e senza che ci sia un vero rapporto con gli incrementi di produttività della categoria.

 

DIRITTI – Perdiamo il diritto alle tutele disciplinari previste per gli altri dipendenti delle P.A. Si inaspriscono i limiti imposti alle sanzioni già dallo statuto dei lavoratori del 1970. Siamo in campagna elettorale e tutti parlano di recupero dell’evasione fiscale ma invece di migliorare le condizioni di lavoro di chi in prima linea contribuisce a tale recupero si tenta di bloccare e di impaurire i lavoratori, che dovranno stare attenti a non cadere in “alterchi con l’utenza”, a prescindere dalle cause, che spesso sono rilevabili proprio nell’ incapacità della classe dirigente di organizzare i servizi.

 

DIGNITÀ – rimane la tassa sulla malattia, che si rende se possibile ancora  più odiosa: i soldi tolti a chi si ammala andranno a chi non effettuerà più di 8 giorni di malattia all’anno.

Vengono previsti sistemi di valutazione dei servizi basati sulle “pagelle” dell’utenza. Quale evasore sarà soddisfatto del nostro servizio? Quanti “clienti” potranno denunciare lavoratori costretti dalle agenzie a fare accessi, verifiche e controlli da soli?

 

Erano queste le risposte da dare alle problematiche dei lavoratori delle Agenzie Fiscali? È questo il contratto che aspettavamo e per cui ci siamo battuti? 

 

È possibile che un rinnovo contrattuale serva ormai ad abbassare piuttosto che innalzare la soglia dei livelli minimi di salario e di diritti?

 

I lavoratori hanno ora la possibilità di respingere l’impianto normativo (e ideologico) introdotto con questa ipotesi contrattuale. Le organizzazioni sindacali RdB ed FLP hanno organizzato in tutti i posti di lavoro un referendum consultivo che si svolgerà nei giorni 6 e a7 marzo 2008.

 

È inutile sottolineare l’importanza di questa consultazione e come, oggi più che mai, rifiutare questo contratto significa difendere la nostra dignità, i nostri diritti e il nostro salario.