Agenzie Fiscali - Malattia, quanto mi costi?
Sempre più ingarbugliata la vicenda delle assenze per malattia
Il 24 settembre scorso avevamo segnalato che l'applicazione dell'articolo 71 della legge n. 133/2008 (già decreto legge n. 112/2008) aveva portato a una situazione di grande confusione.
Non tutti gli uffici delle Agenzie Fiscali agivano allo stesso modo e se ciò era parzialmente imputabile alla novità della materia molto dipendeva da un difetto di coordinamento tra le indicazioni contenute nelle circolari n. 7 e 8 a firma del ministro della Funzione Pubblica e le precedenti circolari emanate nel luglio scorso dai direttori del personale delle Agenzie delle Entrate e del Territorio. Perciò abbiamo chiesto chiarimenti all'amministrazione. I "chiarimenti" sono arrivati, il 6 e il 10 ottobre. Usiamo le virgolette perché la situazione è sempre più complicata. Subito dopo l'emanazione delle circolari estive a firma dei direttori del personale di Entrate e Territorio sembrò che l'intenzione fosse quella di inasprire ulteriormente le regole introdotte dal decreto legge n. 112/2008, laddove ad esempio il conteggio in ore e non in giorni dei permessi retribuiti ex articolo 18 veniva retrodatato al 01.01.2008 con una illegittima estensione retroattiva della modalità di calcolo più sfavorevole ai lavoratori. Il nostro intervento produsse allora un primo "chiarimento" con il quale le amministrazioni sostanzialmente affermavano che quella severità era a fin di bene.
Successivamente sono arrivate le circolari della Funzione Pubblica nn. 7 e 8 che hanno portato altri "chiarimenti" circa il trattamento economico delle assenze per malattia, la reperibilità-sequestro del lavoratore ammalato, l'obbligo di certificare due volte l'assenza per visita specialistica nel caso in cui questa si svolga presso una struttura privata anche convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale (un invito a rivolgerci solo alle strutture sanitarie pubbliche, mentre anche lì si chiudono gli ospedali, si tagliano i fondi alle ASL, si comprimono i salari dei lavoratori). Le suddette circolari chiarivano che le Agenzie Fiscali avevano torto nell'estendere retroattivamente il calcolo dei permessi retribuiti su base oraria e che ciò poteva accadere solo a decorrere dalla data di pubblicazione del decreto legge 112.
Il silenzio dell'amministrazione ci ha indotti a chiedere un nuovo intervento che stavolta doveva chiarire davvero la situazione. Un altro buco nell'acqua! La nota dolente riguarda il trattamento economico subìto dai lavoratori che si ammalano e che in base alla legge di conversione n. 133/2008 - articolo 71 - introduce un regime più favorevole rispetto a quello oggi vigente con il CCNL Agenzie Fiscali. In tutta la Pubblica Amministrazione infatti, il lavoratore che si ammala per 11 giorni subisce - con le regole appena introdotte - una decurtazione dello stipendio solo fino al decimo giorno mentre un lavoratore del Fisco subisce una decurtazione più onerosa e per un tempo più lungo: fino a 14 giorni. Può una circolare stabilire quali regole devono essere applicate in casi simili? La gerarchia delle fonti suggerisce di adottare un atteggiamento prudente perché potrebbe darsi che la nuova disposizione di legge abbia di fatto abrogato le precedenti. Infatti una delle due Agenzie interpellate si limita ad applicare le trattenute stipendiali in base alle nuove regole e si è impegnata a chiedere altri "chiarimenti". L'altra Agenzia invece, in attesa dei "chiarimenti" applica le vecchie regole e continua a decurtare lo stipendio anche dopo i dieci giorni di assenza, magari sempre a fin di bene. Tutto chiaro?
Chi ancora non ha capito potrà togliersi ogni dubbio aderendo allo sciopero generale, l'unica risposta che in questo clima di vergognosa penalizzazione dei diritti, anche del diritto alla salute e alla malattia, può ritenersi all'altezza delle offese ricevute. Ci trattano come muli, diamogli un bel calcione!