Agenzie Fiscali - Progressioni economiche: partono anche le Dogane
Il 3 dicembre è stato esperito il tentativo di conciliazione presso il Ministero del Lavoro, in vista dell'indizione di uno sciopero nel comparto Fisco.
Dalla data di avvio della procedura di raffreddamento sono successi fatti importanti e altri, di uguale importanza, non sono invece accaduti.
Perciò teniamo aperta la procedura, almeno per quanto riguarda l'Agenzia delle Entrate dove il tavolo sindacale di ieri ha prodotto solo l'ennesimo rinvio a data da destinarsi.
I fatti importanti ai quali ci riferiamo sono evidentemente i due accordi sottoscritti mercoledì sera e venerdì sera rispettivamente all'Agenzia del Territorio e all'Agenzia delle Dogane.
Sul primo accordo abbiamo già fatto la nostra (positiva) valutazione politica; scenderemo nel dettaglio anche per quanto riguarda l'accordo appena sottoscritto alle Dogane, dove sarà possibile far partire una ulteriore ondata di progressioni economiche per oltre 3000 progressioni che si aggiungono alle 2500 circa già in atto con riferimento al biennio 2007-2008.
Si è cioè messo in moto, anche alle Dogane, un meccanismo che dovrà secondo noi concludersi con una progressione economica per tutti i lavoratori entro i prossimi anni.
Il quadro complessivo del comparto potrebbe essere giudicato positivamente se anche l'Agenzia delle Entrate avesse preso atto della opportunità e necessità di avviare un'operazione analoga e della stessa portata (ovviamente in proporzione al numero di lavoratori in servizio).
Invece, pur partendo proprio da quella Agenzia con l'accordo del 5 agosto scorso che per altri tavoli è stato l'indiretto trampolino di lancio, alle Entrate l'operazione si è inceppata più volte e ha rivelato un lato oscuro della posizione espressa dall'amministrazione: più il tempo passa e più si ha la sensazione che l'accordo sulle progressioni economiche non stia nella volontà politica dell'Agenzia.
Il 2 dicembre sono spuntati circa 14 milioni di euro stabili per finanziare le progressioni, ma si tratta di una parte dei soldi che secondo noi sono già utilizzabili per avviare le progressioni.
Sono state avanzate proposte convergenti, come ad esempio quella di sfruttare le risorse accantonate per finanziare le posizioni organizzative che potrebbero agevolmente essere dirottare sulle progressioni economiche per giungere a risultati davvero importanti.
Ma ogni osservazione, anche la più tecnica, si scontra con sorrisi ironici e alzate di spalle.
Il segno è chiaro: lassù in alto, qualcuno ancora non ama abbastanza i lavoratori dell'Agenzia delle Entrate.
Speriamo che due accordi sottoscritti altrove possano essere di esempio e di stimolo per chiudere rapidamente con un accordo positivo anche alle Entrate.
Certamente 8mila passaggi sarebbero una cifra insostenibile, anche perché sono in ballo i soldi di tutti i lavoratori.
L'onda che deve partire deve essere molto più gonfia, tale da sospingere tutti i lavoratori nei prossimi anni verso l'obiettivo di una progressione per tutti.
Usiamo bene il poco tempo che resta per chiudere.