Argomento:

Agenzie Fiscali - Sono un Lavoratore del Fisco, il 23 ottobre io sciopero!

Partecipo allo sciopero generale del 23 ottobre perché ho compreso i pericoli che arrivano dalla legge-delega di riforma della Pubblica Amministrazione.

 

Questa riforma della PA taglia i nostri stipendi e introduce una falsa meritocrazia che esclude per legge un lavoratore su 4 dalla partecipazione al salario accessorio.

 

Questa riforma della PA cancella il diritto alla carriera dei lavoratori mettendo le progressioni economiche nelle mani del dirigente e delle sue valutazioni personali e personalistiche e che cancella la possibilità di fare progressioni tra le aree se non per concorso pubblico.

 

Questa riforma della PA elimina la contrattazione decidendo per legge materie come  l’organizzazione del lavoro e l’ordinamento professionale e rende più deboli le rappresentanze sindacali, ad ogni livello, indebolendo di fatto la nostra forza contrattuale.

 

Partecipo allo sciopero generale del 23 ottobre perché ho saputo che gli stanziamenti in Finanziaria 2010 bastano per un aumento contrattuale di 12 euro medi lordi per il prossimo anno e non sono dignitosi aumenti salariali di 28 centesimi i euro al giorno.

 

Partecipo allo sciopero generale del 23 ottobre perché credo che la politica fiscale abbia rinunciato a perseguire seriamente gli evasori e si sia arresa cercando di scendere a patti con i grandi evasori del nostro Paese. Credo che il depotenziamento della lotta all’evasione fiscale, anche con l’approvazione della legge sullo scudo fiscale, finisca per creare ulteriori condizioni per indebolire i servizi pubblici ai cittadini, lo Stato Sociale, la Pubblica Amministrazione in vista del suo totale smantellamento.

 

Difendo la valorizzazione della Pubblica Amministrazione che deve rendere servizi veri ai cittadini.

 

Difendo un Fisco più equo perché con questa politica fiscale saranno i lavoratori dipendenti, i pensionati, i lavoratori a scadenza e i senza lavoro a continuare a pagare più tasse e ad avere meno servizi e meno Stato Sociale.

 

Difendo il  diritto al salario perché in questo momento di grave crisi economica, le imprese vanno aiutate sostenendo i consumatori che hanno meno possibilità. Il salario è l'unica leva economica che non è stata utilizzata se non per fare risparmi di cassa.

 

Difendo i diritti faticosamente conquistati da chi ha dato a tutti noi la possibilità di avere un contratto collettivo, un tetto sotto il quale ripararci dalla prepotenza e dall'arroganza di chi insegue il profitto e dimentica la dignità dei lavoratori a reddito fisso.

 

Difendo la mia dignità, la mia immagine di lavoratore pubblico denigrata, umiliata e offesa da chi continua a negare che noi siamo la più importante risorsa per il Paese.

 

Difendo il diritto di sciopero e di manifestazione. Il 23 ottobre ci vediamo in piazza della Repubblica dalle 10 del mattino. Io sciopero!