Argomento:

Bambole, non c'è una lira!

Il giorno 16 novembre 2007, all’ARAN, si è aperto il tavolo per la trattativa che dovrà condurre alla sottoscrizione del  CCNL Agenzie Fiscali per il quadriennio normativo 2006-2009 e il biennio economico 2006-2007. Senza ripetere qui le considerazioni di cui ai comunicati relativi a tutto il settore Agenzie Fiscali, è necessario sottolineare le specificità esistenti per i Monopoli alla luce dei quattro incontri tenuti finora:

 

1)     nell’atto di indirizzo per tale rinnovo contrattuale, inviato dalla Presidenza del Consiglio all’ARAN, è scritto chiaramente che non saranno utilizzate risorse ulteriori: “Per quanto riguarda l’eventuale previsione di norme di raccordo per il personale dipendente dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, le stesse non dovranno in ogni caso comportare maggiori oneri, né benefici superiori a quelli riconoscibili sulla base dei suindicati criteri”;

 

2)     l’ARAN da parte sua, nel recepire pedissequamente le direttive del Consiglio dei Ministri, ci ha aggiunto del suo, affermando che non è nemmeno pensabile una progressione che non sia fondata su criteri selettivi, né è disponibile a sancire un inquadramento in base alle funzioni svolte;

 

3)     abbiamo più volte segnalato che senza riservare appositi fondi non sarebbe possibile ottenere per i lavoratori dei Monopoli la stessa stabilizzazione di salario accessorio e la stessa progressione economica all’interno delle aree di cui hanno usufruito i colleghi delle altre agenzie fiscali;

 

4)     abbiamo anche precisato, e non siamo stati certo i soli a farlo, che tale progressione non rappresenterebbe “un premio”, ma solo un recupero, peraltro parziale e tardivo, rispetto alle possibilità di avanzamento riconosciute agli altri colleghi dell’Amministrazione Finanziaria e negate per moltissimi anni ai lavoratori dei Monopoli: prima perché doveva esserci la riforma, poi perché c’era la riforma, poi ancora perché c’era appena stata la riforma, ecc. Va ricordato che lo stesso istituto delle funzioni superiori ex art. 115 Legge 312/1980 si è rivelato un boomerang, perché l’Amministrazione per anni si è affidata a questo strumento provvisorio senza cercare soluzioni alternative e definitive, ed alla fine a centinaia di lavoratori sono state tolte funzioni e indennità senza che essi abbiamo avuto nemmeno la possibilità di partecipare alle selezioni per la copertura dei pochi posti vacanti messi a concorso (inoltre non tutti i vincitori hanno raggiunto le sedi di destinazione, rimaste sotto organico come prima… per “i retrocessi” è la beffa che si aggiunge al danno);

 

5)     le dotazioni organiche, miopiamente “ingessate” per ciascuna posizione economica e saturate anche dagli arrivi di personale dall’esterno, di certo non aiutano, e il loro superamento richiederà un apposito regolamento, che dovrà anche spostare il grosso della dotazione organica dalla II alla III Area, riequilibrando un baricentro oggi anomalo nel panorama delle Agenzie Fiscali e consentendo anche un certo numero di passaggi di area. È evidente per tutti che vi sono stati molti errori, sia da parte dell’Amministrazione che dei sindacati, ma non si può accettare che a farne le spese siano ancora una volta e solo i lavoratori dei Monopoli;

 

6)     i soldi in realtà ci sono e i lavoratori dei Monopoli che contabilizzano le entrate dei giochi lo sanno bene. Si tratta di riservarne una piccolissima parte per porre rimedio a storiche ingiustizie;

 

7)     per tutta risposta l’ARAN - che vuole fare presto e chiudere il CCNL entro dicembre -  ha semplicemente proposto di separare la discussione sulla parte normativa del contratto da quella sul trattamento economico, prospettando di non fare nemmeno un contratto di raccordo, e di applicare sic et sempliciter la parte normativa delle Agenzie Fiscali ai lavoratori dei Monopoli. Questo significherebbe perdere il trattamento normativo di maggior favore oggi esistente presso i Monopoli senza nemmeno avere in cambio la certezza di un miglioramento economico. Per noi è inaccettabile. Non così per altri che hanno dichiarato spudoratamente di condividere l’impostazione dell’ARAN. E per fortuna che l’enormità della porcata che si prospettava ha infranto anche il fronte confederale, ed altre OO.SS. hanno sostenuto la necessità di provvedere già in questo CCNL a chiarire come verranno tutelati i lavoratori Monopoli, senza rimandare per ogni questione relativa alle progressioni alla contrattazione integrativa come avrebbe voluto l’ARAN;

 

8)     L’ARAN, che non aveva predisposto un testo e non poteva proseguire sulla ipotesi tracciata, ha quindi aggiornato la seduta a data da destinarsi. Vedremo come evolverà la vertenza.

 

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Alla vigilia della delicata trasformazione dell’Amministrazione (la seconda in dieci anni) i lavoratori ricordano ancora bene le promesse fatte da politici e sindacalisti per far star buoni i colleghi trasferiti all’ETI, ed hanno ancora sotto gli occhi il calvario degli oltre mille ex-Monopoli ancora in comando o nel Fondo per il sostegno del reddito: stavolta servono subito fatti (e soldi), non promesse.

 

E subito significa subito, già in questo primo CCNL dei Monopoli nel comparto Agenzie Fiscali, che deve sancire un inquadramento che poi diverrà impossibile scardinare. Anche nel decreto fiscale collegato alla Finanziaria, ormai convertito in legge, è previsto che la nuova Agenzia Fiscale sarà istituita “senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica”. L’unica possibilità è quindi chiedere con forza l’applicazione delle possibilità di inquadramento previste dall’art. 52 c. 6 del D.Lgs. 165/2001.

 

Rimandare a una fase successiva equivarrà a promettere sapendo bene di non poter mantenere. I lavoratori lo sanno e devono tenersi pronti a sostenere le loro giuste rivendicazioni con azioni di lotta. Quei rappresentanti sindacali che stanno pensando di accordarsi con l’ARAN in danno dei lavoratori sono avvertiti. E il Governo farebbe bene a farsi due conti sul costo di una eventuale mobilitazione dei Monopoli.