Argomento:

Basta chiacchiere, sul Fisco servono atti concreti! 10/12 USB in presidio di protesta sotto la sede dell'Agenzia Entrate.

Roma -

Le visite dell'autorità politica all'Agenzia delle Entrate sono diventate una consuetudine inaugurata dal governo Monti e consolidata dal duo Letta-Saccomanni con una passerella istituzionale duramente contestata dai lavoratori dell'USB a luglio scorso. A distanza di pochi mesi il copione si ripete con un convegno sul Fisco al quale interverranno il direttore dell'Agenzia, il Ministro Saccomanni, il vice ministro Casero e il Presidente di Confindustria Squinzi. Questa volta il palcoscenico si arricchisce di nuovi (si fa per dire) attori: i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil Camusso, Bonanni e Angeletti!

Ciò che unisce tutti questi soggetti è la loro complicità nell’opera di smantellamento dei servizi pubblici. L'Europa ha piazzato al Ministero dell’Economia lo strapagato commissario alla spending review Cottarelli e ordina al governo tagli e disinvestimenti anche nel nostro comparto; i vertici dell'Agenzia eseguono gli ordini ricevuti dal governo; le OO.SS avallano le politiche del governo e quelle dell'Agenzia. Immaginiamo che anche in questa occasione saranno pronunciate belle parole sull'importanza della lotta all'evasione fiscale, mentre siamo in presenza di una politica fiscale che definire iniqua è un eufemismo. Ma d'altronde CGIL, CISL e UIL, se pur con diverse sfumature, hanno sempre sostenuto le politiche fiscali dei vari governi.

Possiamo  forse dimenticarci le parole di apprezzamento pronunciate da Bonanni e Angeletti nei confronti dello scudo fiscale del 2009? O possiamo tacere che il massimo della proposta in materia fiscale che viene oggi da queste OO.SS. è una riduzione delle tasse nei confronti dei lavoratori e delle imprese? I pochi spiccioli del cuneo fiscale riservato ai lavoratori mentre aumentano tutte le altre imposte, locali e nazionali, dimostrano quanto le loro proposte siano una colossale presa per i fondelli. L’USB, invece, sulla questione fiscale ha detto molto, anche con la proposta di legge per una fiscalità veramente equa che consentirebbe di riequilibrare un carico fiscale tutto sulle spalle dei lavoratori dipendenti e pensionati.

Per questo domani prenderemo pubblicamente la parola e lo faremo con un presidio con i lavoratori dinanzi alla sede degli uffici centrali a partire dalle ore 9.30. Faremo sentire una versione radicalmente differente rispetto a scelte in materia fiscale tutte orientate alla logica dei tagli attraverso la chiusura degli uffici, la riduzione del personale e riorganizzazioni improbabili. E ovviamente ricorderemo al Ministro Saccomanni di preoccuparsi un po' meno dei suoi tour europei per accreditarsi con i tecnocrati dell'UE, e di  preoccuparsi molto di più di ben 50.000 lavoratori delle Agenzie fiscali ancora in attesa, a distanza di due anni, del loro salario accessorio! Ma, come abbiamo già ribadito nella mail bombing che ha tempestato in questi giorni le caselle di posta elettronica del Ministro e dei vice Ministri, non ci accontentiamo della solita firma su un decreto che sblocca le risorse, firma peraltro tardiva: vogliamo che nel futuro quelle risorse siano sottratte ai capricci e al ricatto dell'autorità politica, vogliamo modificare il sistema di finanziamento del nostro salario accessorio e avviare un percorso di stabilizzazione di quelle risorse.

Perché, Signor Ministro, non si possono fare le nozze con i fichi secchi e, a risorse precarie, incerte e instabili corrisponde non solo mortificazione salariale e professionale dei lavoratori ma anche disinvestimento sul comparto e depotenziamento della lotta all'evasione. Al contrario, risorse stabili e certe garantirebbero, finalmente, percorsi di valorizzazione del personale, investimento sul comparto e quindi sulla lotta all'evasione. Questa Sig. Ministro è la legalità fiscale della quale ci piacerebbe discutere. Il resto sono parole retoriche, anche se pronunciate all'interno di un convegno dal titolo roboante.