Calabria - Dogana di Catanzaro, fermiamo il delirio di onnipotenza
Certamente, tra i tanti demeriti che vanno ascritti al decreto Brunetta, il decreto di riforma della pubblica amministrazione, ci sarà anche quello di far scattare, in quei dirigenti già predisposti, una sorta di delirio di onnipotenza, che trova già validi punti di riferimento nell’attuale premier, l’unto del Signore, che ritiene se stesso ed il suo operato, al di sopra del giudizio dei comuni mortali.
All’Ufficio delle Dogane di Catanzaro, però, non c’è stato bisogno, però, di attendere il decreto Brunetta, perché il Direttore già da tempo agisce ritenendo che tutti i suoi atti siano al di sopra di qualsiasi giudizio e critica, e ritiene, in modo assai anacronistico, che il suo ruolo sia quello di "comandare”, come ripete spesso, anziché quello di dirigere l’Ufficio di una Agenzia che cerca di essere moderna e al passo con i tempi.
Infatti, in questo anno, grazie anche alla colpevole assenza delle organizzazioni poste a tutela dei diritti dei lavoratori (la nostra compresa) il Direttore:
- ha emanato una serie di ordini di servizio spesso senza inviarli alle Organizzazioni Sindacali e, in qualche caso, nemmeno ai lavoratori;
- ha emanato una serie di disposizioni sullo straordinario, senza concertarle con le OO.SS.;
- ha stabilito i criteri per la rotazione per i turni aeroportuali in perfetta solitudine, confermando che per lui le OO.SS. sono solo delle fastidiose appendici, di cui si può e si deve fare a meno;
- ha dato luogo a sfuriate al limite della violenza nei confronti del personale, degne di romanzi di appendice di fine ottocento, che hanno danneggiato, a nostro avviso, anche l’immagine dell’Agenzia, oltre che leso la dignità dei lavoratori;
- ha imposto una rigida compartimentazione tra le Aree (in un ufficio di 20 unità!), creando un clima di sospetto e di continua tensione;
- ha detto ripetutamente in tutte le sedi di avere una bassa concezione del personale, dimenticando che il raggiungimento degli obiettivi nei due anni di sua gestione, è stato possibile solo ed esclusivamente grazie al lavoro ed alla professionalità dei colleghi che, malgrado clima pesante creato in Ufficio, hanno continuato a produrre risultati, dimostrando un grande senso di responsabilità.
Questa situazione davvero intollerabile, è stata dovuta anche alla grande tolleranza, rispetto e comprensione avuta nei suoi riguardi, sia dal personale che dalle OO.SS., per un grave problema personale occorsogli. Appare evidente che tale riguardo e comprensione, non è stato assolutamente compreso (né tanto meno ricambiato), ma è stato scambiato per un via libera che ovviamente non c’è mai stato, né poteva esserci con queste premesse.
Ma la misura adesso è davvero colma; in prossimità della fine del suo mandato, il giudizio su come ha operato il Direttore dell’Ufficio non può che essere fortemente negativo, sia nei rapporti avuti con il personale, che con i Sindacati, pertanto, gli abbiamo inviato una nota con la quale, al fine di porre rimedio a questo stato di cose, questa Organizzazione Sindacale, chiede che tutti i provvedimenti non notificati nei tempi e nei modi previsti alle OO.SS. e tutte le decisioni assunte in barba a quanto previsto dal vigente CCNL, siano dichiarate nulle e che contemporaneamente su questi temi si apra un confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
La nota è stata inviata anche alle altre OO.SS. chiedendo loro di aprire un tavolo intersindacale per studiare iniziative comuni, tese a porre fine a questo stato di cose e volte alla tutela dei diritti dei lavoratori.
p. Federazione Provinciale Catanzaro-Lamezia, Antonio Fragiacomo