Calabria - Dogane e monopoli, LE PAGELLINE

Lamezia Terme -

Tra qualche giorno a tutti noi lavoratori delle Dogane verrà data la pagellina.

 

Sembra davvero di essere tornati indietro di 60 anni, quando i diritti dei lavoratori erano quasi inesistenti e l’unico sistema per garantirsi il posto di lavoro era dire sempre signorsì, signor padrone!

 

Quando un anno fa l’amministrazione delle Dogane ha messo a conoscenza i sindacati sulla volontà di procedere con la valutazione, le risposte sono state diverse: Cgil, Cisl, Uil, Salfi ed Flp, hanno detto che bisognava lavorare per migliorarla, USB, invece, ha detto che era una porcata e che bisognava rigettarla, senza se e senza ma.

 

Ancora una volta, quindi, è stato radicalmente diverso l’atteggiamento tra chi ha a cuore le sorti dei lavoratori e tra chi invece è sempre disposto a venire incontro alle esigenze dell’amministrazione; purtroppo la campagna di raccolta di firma lanciata subito dopo da USB non è stata un grande successo e non siamo riusciti a far comprendere ai lavoratori le possibili terribili conseguenze di tutto ciò.

 

Ma perché noi dell’USB siamo contrari?

 

Innanzi tutto perché non esistono e non possono esistere criteri oggettivi per stabilire la vera produttività di ognuno di noi:

- quali saranno i parametri che consentiranno ai dirigenti di non cadere nel libero arbitrio?

- Come evitare che, anche in assoluta buona fede, i rapporti e le simpatia (o antipatie) personali non influiscano nei giudizi?

- Come si fa a misurare, all’interno di una struttura, la percentuale di apporto di un collega su di un processo, rispetto a quello di un altro?

- Come sopperire al fatto che in uffici grandi e con ampie dislocazioni sul territorio, il dirigente conosca così bene tutto il personale da poterlo giudicare con competenza (ad esempio, i Monopoli in Calabria, che sono tra l’altro senza dirigente, hanno tre sedi dislocate tra Cosenza, Catanzaro e Reggio!!!)?

- Come fare per evitare che i giudizi dei vari dirigenti siano uniformi da ufficio ad ufficio?

Tutte queste domande, poste ai vari livelli, sono rimaste senza risposta, proprio perché non può esserci una vera risposta soddisfacente.

 

Noi riteniamo che l’operato dei lavoratori, in tutti i casi, sia già giudicato in relazione al raggiungimento degli obiettivi dell’Ufficio e non c’è, quindi, alcun bisogno di pagelle.

 

Ma ciò che i colleghi hanno, purtroppo, sottovalutato, sono le conseguenze di questa valutazione: non si tratta di avere 100 euro in più o meno sulla busta paga, ma del fatto che la valutazione influisce su altre questioni come il blocco nelle progressioni economiche, o la possibilità concreta di essere licenziati dopo due anni di giudizi negativi, attraverso l’applicazione delle normative vigenti. Quest’ultimo pericolo è tutt’altro che remoto, visto che il Governo in questi giorni sta approvando il “licenziamento facile” nel pubblico impiego!

 

Ecco perché riteniamo che sia scandalosa la propaganda che alcuni sindacati stanno facendo in vista delle RSU, sollevando oggi, dopo averlo di fatto accettato un anno fa, il pericolo della valutazione.

 

E’ bene che ognuno di noi sappia che tutti i sindacati, ad eccezione della USB sono complici di ciò che ci sta accadendo.

 

Anche per questo motivo, chiediamo a tutti i colleghi di comprendere come queste elezioni RSU rappresentino davvero una scelta di campo, in cui bisogna decidere e scegliere se stare dalla tua parte o se stare con un’amministrazione sempre più matrigna; se stare, insomma, con USB, oppure con gli altri, che di questa amministrazione sono complici.