Calabria - Entrate - Mobilità, responsabilità e chiusure: pochi chiari molti scuri

Lamezia Terme -

Si è tenuta alla DRE della Calabria una riunione per discutere alcuni temi importanti sollecitati anche dalle stesse OO.SS..

 

Il primo tema trattato ha riguardato una verifica della mobilità regionale le cui procedure, relative al biennio 2012-2014, sono state completate.

 

Per la USB, come per le altre OO.SS., l’accordo che abbiamo sottoscritto nel 2002 ha dato ottimi frutti, consentendo una mobilità che, stando alle carenze di molti uffici, non sarebbe stata altrimenti possibile. La USB ha chiesto che, anche nell’ottica della processo di unificazione dell’Agenzia delle Entrate con il Territorio, si preveda sin d’ora un accordo sulla mobilità anche per l'ex Territorio.

 

Giudichiamo soddisfacenti le risposte del Direttore su questo tema, anche in relazione all’impegno di arrivare ad un nuovo accordo entro il 15 ottobre ed a monitorare la situazione nell’ex Territorio.

 

Altrettanto interessante è stata l’informativa che la DRE ha fornito, annunciando che chiederà l’apertura di un interpello per 30 funzionari da distribuire negli uffici della regione più carenti.

 

Il secondo punto all’OdG, circa la figura del responsabile del procedimento, è stato, invece abbastanza controverso, poiché la USB ha dissentito in modo fermo e chiaro rispetto al fatto che in nessun caso un collega di II Area (ma neanche di III, abbiamo affermato noi) possa essere nominato responsabile del procedimento, nel quale non ha, ovviamente, il potere di assumere decisioni.

 

Il terzo punto, infine, ha riguardato l’informativa circa la chiusura di 5 sportelli decentrati.

 

Noi, come emerge anche dal verbale siamo fermamente contrari allo smantellamento dell’Agenzia che passa anche attraverso la chiusura degli sportelli.

 

Ma più in generale, abbiamo sottolineato come questa situazione fosse largamente prevedibile già al momento della riforma (ennesima) con l’istituzione degli Uffici Provinciali.

 

Difatti le chiusure, comprese quelle anche degli Uffici Territoriali, come accaduta un po’ in tutta Italia, sono solo una logica conseguenza di quell’accordo (che USB non ha sottoscritto) e che mirano solo allo smantellamento della macchina del fisco, così come della Pubblica Amministrazione più in generale.

 

Contro tutto questo, invitiamo i colleghi a reagire e a non subire ulteriormente la logica perversa dei vari governi che si sono succeduti e dell’Amministrazione che si presta a questo gioco.