Calabria - Entrate, progressioni economiche e sindacati: TU SI ... TU NO
Stanno moltiplicandosi in questi giorni, i comunicati con i quali Cisl, Uil, Salfi, Flp, si scagliano contro le graduatorie delle progressioni economiche all’Agenzia delle Entrate.
Tutto ciò sembrerebbe normale, anche perché l’intera procedura è assolutamente indifendibile. Però questo ci pone alcuni interrogativi:
- Ma com’è che questi sindacati hanno sottoscritto questo obbrobrio che oggi dicono di contestare?
- Com’è che hanno accettato che solo il 37% dei lavoratori accedesse alle progressioni, lasciando la stragrande maggioranza dei lavoratori fermi?
- Com’è che hanno accettato addirittura che il 10% di questi passaggi li facessero i dirigenti, senza alcun controllo?
- E, infine, com’è che su questi comunicati non si legge neanche un rigo di autocritica, e si ha anche il coraggio di attaccare chi, come USB quell’accordo non solo non lo ha firmato, ma l’ha anche fortemente combattuto?
Tutto ciò ci fa rabbia, perché USB è rimasta inascoltata e quasi sola quando aveva lanciato preoccupati allarmi su quella procedura che penalizza così violentemente i lavoratori.
Oggi le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Come rimediare adesso a questo orribile pastrocchio che è stato sottoscritto e che tante lamentele (tardive purtroppo, visto che le elezioni RSU ci sono già state e molti colleghi, troppi a nostro avviso, hanno continuato a dare la fiducia a quei sindacati che continuano a pugnalarli alle spalle) e tante agitazioni sta producendo all’interno degli uffici?
USB Calabria, ha inviato una nota al Direttore Regionale per conoscere i criteri applicati per l’inserimento in “Fascia A” dei lavoratori meritevoli.
L’USB Agenzie Fiscali, inoltre, ha richiesto un incontro a Roma per fare chiarezza sulla situazione e per riaprire un ragionamento per ulteriori progressioni.
Nel frattempo consigliamo a tutti i colleghi di inviare una richiesta alla Direzione Regionale per chiedere conto del punteggio loro assegnato.
Infine, invitiamo tutti ad aprire finalmente gli occhi su quali siano veramente i sindacati che difendono in maniera chiara e lineare gli interessi dei lavoratori e quali, invece, continuano a danneggiarli (vedi fondi pensione, di cui parleremo in un’altra occasione).