Ci vogliono ricattabili e servili: non ci avrete mai come volete voi! SULLE PROGRESSIONI ECONOMICHE SIAMO AL TEATRO DELL'ASSURDO!

Roma -

I tentativi dell’Amministrazione di far irrompere la valutazione in ogni aspetto della nostra vita lavorativa non si fermano: dalle progressioni economiche al salario accessorio, l’Amministrazione ci prova in tutti i modi con un’arroganza senza precedenti.

E così abbiamo ricevuto una nota, inviata per conoscenza alle OO.SS., con la quale la DRE Calabria, riprendendo una direttiva nazionale, ribadisce che il Fondo è destinato a “premiare il personale che ha svolto compiti di elevata professionalità…” ed invita nel contempo i Dirigenti della Direzione Regionale, a segnalare quel personale a loro giudizio meritevole di ottenere i soldi del fondo.

Stiamo parlando del Fondo 2014, il tentativo dell’Agenzia è quello di introdurre una valutazione del dirigente su un fondo di tre anni fa, ed oltre al paradosso di una valutazione improvvisata e soggettiva si dimentica, con troppo disinvoltura, che quei soldi non sono soldi dell’Agenzia, bensì dei lavoratori ed a loro dovrebbero essere diretti, svincolandoli da decisioni arbitrarie.

Questa impostazione, infatti, oltre che essere destinata a mettere i lavoratori gli uni contro gli altri ed a creare lavoratori di serie “A” e di serie “B”; ripropone, senza alcun pudore, la logica di una meritocrazia discrezionale da parte dei dirigenti che possono così scegliere i fedelissimi da premiare.

È contro questo modo di intendere i rapporti di lavoro che spinge verso il servilismo piuttosto che verso corrette relazioni tra dipendenti e dirigenti, che l’USB da sempre si è battuta.

È la stessa logica che si vuol far passare (sfruttando le crepe prodotte dagli accordi firmati da Cgil, Cisl, Uil e Salfi pure nel recente passato) anche nelle progressioni economiche, per cui, a parere dell’Amministrazione, la valutazione del dirigente deve avere un peso quasi assoluto.

Questo meccanismo genera l'assurdità che quei lavoratori, a prescindere dalla loro reale capacità, verrebbero così avvantaggiati due volte dalla benevolenza dei loro dirigenti, ottenendo il premio dell’elargizione del fondo ed ottenendo anche le progressioni economiche.

La vertenza che stiamo conducendo per impiegare tutte le risorse certe e stabili per fare i passaggi di fascia e contro ogni ipotesi di valutazione assume, quindi, un significato politico che va ben oltre la specificità del negoziato perché aggredisce il progetto dell’Amministrazione e dei sindacati che gli tengono il gioco, di utilizzare i nostri soldi a proprio piacimento e di regolare i conti con i lavoratori attraverso la valutazione.

La riunione fissata per giovedì sui passaggi di fascia è stata misteriosamente rinviata a data da destinarsi…

Non ne conosciamo le ragioni, ma qualcuno sta giocando a far melina: l’Amministrazione che, incassato il finanziamento delle PO e degli IR, al di là delle affermazioni rituali, non mostra alcun interesse a fare le progressioni economiche, e CGIL, CISL, UIL e SALFI che, firmando la scellerata pre intesa a dicembre ed incalzati dalla mobilitazione dei lavoratori, non sanno come uscire dal vicolo cieco nel quale hanno infilato la trattativa.

Non occorreva avere la sfera di cristallo per comprendere che una volta concesso all’amministrazione ciò che le interessava (risolvere il problema delle posizioni organizzative e degli incarichi di responsabilità) ed abbandonata l’annualità 2016 nella quale si poteva già siglare l’accordo vero e proprio (e non la pre intesa a perdere) tutto si sarebbe terribilmente complicato.

E cosa si inventano allora CGIL, CISL, UIL e SALFI?

Inviano una nota nella quale diffidano l’amministrazione dall’utilizzare le risorse del fondo per finanziare gli articoli 17 e 18!!

Ci sarebbe da ridere se non fosse che tanto dilettantismo e complicità avviene sulla pelle dei lavoratori.

Siamo stanchi di questo assurdo teatrino, noi abbiamo le idee chiarissime su come uscire da questa situazione di stallo: fare le progressioni economiche impiegando integralmente i 40 milioni disponibili e senza valutazione!

E allora CGIL, CISL, UIL e SALFI invece di fare l’”ammuina” e minacciare a vuoto (quante risate avrà suscitato quella diffida nei vertici dell’amministrazione…) facciano l’unica cosa seria in questo momento: prendano atto della battaglia che i lavoratori, insieme all’USB, stanno già portando avanti per impiegare tutte le risorse fisse e ricorrenti per i passaggi di fascia e senza lo scalpo della valutazione.

L’USB, quindi, rilancia la mobilitazione ed invita tutti lavoratori che non l’avessero ancora fatto, a votare il referendum indetto dall’USB sulle progressioni economiche, cliccando su questo link.