Comunicato Stampa - AGENZIA DEL TERRITORIO: DOMANI RISCHIO BLACK OUT INFORMATICO IN CONCOMITANZA CON ULTIMO GIORNO DI VITA DEL CATASTO

Roma -

Se l’Amministrazione non garantirà quanto pattuito i lavoratori spegneranno i computer dalle 8.00 alle 13.00 del 30 novembre.

 

Da lunedì primo dicembre l’Agenzia del Territorio sarà incorporata all’Agenzia delle Entrate, ma ai lavoratori deve ancora essere liquidato il salario accessorio del 2010 e deve ancora  venire applicato un accordo risalente a due anni fa, che riguarda 6.500 dipendenti in attesa di un migliore inquadramento retributivo.

 

"Il termine per questi adempimenti scade domani -  spiega Paolo Campioni, dell'Esecutivo nazionale USB Agenzie fiscali - e se quanto pattuito non verrà mantenuto, dalle 8.00 di domani mattina i lavoratori spegneranno i 9.000 terminali della rete informatica in segno di protesta contro la mancata applicazione degli accordi sindacali e contro l'accorpamento degli enti”.

 

"In questo modo intendiamo accendere la luce non soltanto sulla sorte retributiva di migliaia di dipendenti – precisa Campioni - ma anche sulla ignobile fine di un'amministrazione centenaria, accorpata a causa della spending review che produce costi sociali assai maggiori dei risparmi annunciati. Si rischia infatti non solo di inceppare la macchina fiscale, ma anche di fare l'ennesimo regalo agli evasori”.

 

“Secondo noi - sottolinea il rappresentante USB – il Paese ha bisogno di una politica fiscale equa. Invece, nella fiscalità generale come nel settore immobiliare, registriamo profonde ingiustizie: l'edilizia popolare viene tassata più degli immobili di lusso dei centri storici e intere sacche di ricchezza immobiliare, come quella ecclesiastica, vengono dichiarate zone franche”.

 

“E’ ora di aprire una riflessione seria sulla fiscalità– conclude Campioni -  che è sempre più vessatoria nei confronti del ceto medio e popolare e accondiscendente verso chi le tasse non le paga e continua a non volerle pagare. Ed è ora di mettere mano alla pessima condizione retributiva di migliaia di lavoratrici e lavoratori che svolgono una funzione sociale delicatissima”.