COMUNICATO STAMPA: BLOCCATO IL CATASTO DELLA CAPITALE NO ALLA CHIUSURA DI UFFICI E SERVIZI FISCALI
All’indomani dell’annuncio di un piano nazionale di chiusure e accorpamenti che riguarderà centinaia di uffici dell’Agenzia delle Entrate, il più grande ufficio catastale d’Italia, sito a Roma in via Ciamarra, è chiuso per mancanza di elettricità.
“Da ieri, e sicuramente fino a domani, è bloccato il Catasto della capitale”, denuncia Stefano Vendetti, dell’Esecutivo nazionale USB Agenzie Fiscali. “Appena qualche settimana fa l’USB aveva denunciato il degrado dello stabile di via Ciamarra, chiedendo interventi urgenti di manutenzione per mettere in sicurezza un edificio dove lavorano centinaia di persone e che quotidianamente riceve migliaia di utenti”.
Prosegue il sindacalista USB: “Quanto accade a Roma è l’emblema di una pessima gestione del patrimonio immobiliare pubblico, su cui soprattutto negli ultimi dieci anni i privati hanno fatto affari d’oro. Dopo aver svenduto gli immobili a banche e finanziarie, con la nota cartolarizzazione del duo Tremonti-Berlusconi, e dopo aver pagato ai nuovi proprietari canoni di locazione fuori mercato, come ha rilevato la stessa Corte dei Conti nel 2006, ora l’Amministrazione non è in grado di garantire nemmeno la continuità dei servizi e la sicurezza dei lavoratori”.
“Ieri addirittura non funzionavano neanche le luci di emergenza delle scale in un edificio di dieci piani - riferisce Vendetti - e per tutta risposta è stato appena rinnovato il contratto d’affitto fino al 2022. Così, anziché imporre ai proprietari di investire in manutenzione e ammodernamenti, l’Amministrazione chiude altri 54 uffici territoriali, costringendo i cittadini a rivolgersi a professionisti e CAF, ne accorpa altre decine di uffici e continua a pagare canoni di locazione spropositati, secondo una logica del risparmio pubblico che scarica i costi su lavoratori e utenti”.
“Domani anche i lavoratori del Fisco saranno in piazza con l’USB, accanto agli altri dipendenti pubblici e ai Vigili del Fuoco in sciopero, all’assemblea nazionale sotto le finestre del ministro Madia per chiedere al governo Renzi il rinnovo dei contratti fermi dal 2009, investimenti sui servizi pubblici, per contrastare il piano nazionale di chiusura degli uffici e dei servizi fiscali, per chiedere più sicurezza nei luoghi di lavoro e per un Fisco che sia messo in condizione di combattere seriamente l’evasione”, conclude Vendetti.