Contratto Agenzie Fiscali... non si può cedere di un passo!
La STRAORDINARIA riuscita delle manifestazioni del 16 gennaio, testimoniate dai tantissimi comunicati locali che ci sono giunti, e che abbiamo pubblicato sul nostro sito (leggi qui), è andata al di là delle aspettative.
Ora il Governo deve fare i conti con una categoria che ha dimostrato, come due anni fa, di non fare sconti.
Il contratto potrebbe essere più vicino. Ma quale contratto?
Le RdB/CUB, come ricorderete, sono state l’unica organizzazione sindacale che non ha firmato l’accordo di Maggio 2005 a Palazzo Chigi, che con il suo 5,01% di incremento salariale, è parsa una beffa per chi da troppi anni vedeva inesorabilmente eroso il suo potere d’acquisto.
Su quell’accordo abbiamo proposto un referendum, che, dove è stato svolto, lo ha clamorosamente sconfessato.
Poi, per guardare avanti e per non cadere nella trappola di una sterile contrapposizione tra sigle sindacali, abbiamo, comunque, individuato alcune rivendicazioni che potessero essere la base di una lotta unitaria.
Non ci vogliamo dilungare sulla primogenitura di alcune questioni. Basta percorrere a ritroso i nostro sito internet/intranet per verificare che da molto tempo, questioni come i buoni pasto, la “tassa sulla malattia” e il conteggio dell’indennità di agenzia nella liquidazione, sono stati punti focali delle nostre richieste.
Su questi punti è stata costruita azione unitaria, soprattutto nei posti di lavoro. Abbiamo messo in vetrina, attraverso il nostro sito, le azioni di lotta, al di là delle bandiere, perché noi vogliamo privilegiare la lotta ai salotti televisivi.
1. il buono pasto è ormai un “buono panino”, fermo (pre-euro) al 1996, roba del secolo scorso
2. la tassa sulla malattia è una gabella medioevale, pagata due volte, visto che parte dell’indennità di agenzia deriva dal FPS stabilizzato… che fine fanno i soldi che lo stato “recupera” sulle assenze brevi? anziché tornare nel fondo… se li tiene!
3. il mancato calcolo dell’indennità di agenzia nella liquidazione è un gioco di prestigio mal riuscito. Una quota notevole del salario, fissa, si definisce non fissa per non pagare dazio.
Sollecitiamo lavoratrici, lavoratori, delegati rsu, delegati RdB, delegati di qualsiasi sigla a non mollare… siamo al passaggio decisivo.
Su questi punti, per un contratto vero,
non si può cedere di un passo
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