Convenzioni Ade, ADM e MEF le richieste di USB
Durante la riunione annuale sulle Convenzioni tra il MEF e le Agenzie fiscali, alla presenza del vice Ministro Castelli, del sottosegretario Baretta e dei Direttori delle Agenzie, abbiamo posto con forza il tema del futuro e delle prospettive del comparto.
La risposta a quello che sta accadendo nel paese e nel mondo non può essere certamente il ritorno alla normalità fatta di tagli, privatizzazioni, disinvestimenti che ha coinvolto tutto il mondo del lavoro pubblico, compreso il Fisco.
Lo abbiamo detto con chiarezza al Viceministro Castelli, non sarà l'annunciata timida riforma fiscale dell'Irpef lo strumento giusto per affrontare una condizione straordinaria. Crediamo che se vogliamo restituire un minimo credibilità ed ottica redistributiva al sistema fiscale occorrerebbe andare a prendere subito i soldi da chi ce li ha, con una patrimoniale che colpisca quel 10 per cento della popolazione che detiene il 60 percento di ricchezza finanziaria e patrimoniale esistente in questo paese. Naturalmente come USB non ci sottraiamo ad un ragionamento complessivo sul sistema fiscale che si allinei davvero al principio di progressività dell'imposta e che non si riduca ad una semplice operazione di maquillage.
Questo sarebbe un segnale vero di equità sociale che darebbe subito la misura della discontinuità, consentendo di recuperare ingenti risorse per garantire un reddito a chi non lo ha più o non lo ha mai avuto e per potenziare scuola sanità e trasporti. Altro che tassa sullo sw!
E allora, se il tema è quello della rottura con le logiche del passato, lo deve essere anche per il nostro settore e non sarà certo la costituzione di nuove società partecipate all’Agenzia delle dogane e monopoli, o tanto meno pseudo militarizzazioni, a darci il segnale della discontinuità.
Nel merito delle Convenzioni abbiamo evidenziato la contraddizione tra la previsione di obbiettivi sempre più sfidanti e la inarrestabile emorragia di personale che affligge da anni il comparto, che ci dà la misura dello scostamento tra la rappresentazione della realtà e le condizioni materiali che vivono i lavoratori.
Sul fronte del salario accessorio poi, con il passaggio dal vecchio comma 165 al d.lgs 157/2015, abbiamo fatto finta di cambiare tutto per non cambiare nulla come nella migliore tradizione, laddove, invece, l’operazione da fare era, dal nostro punto di vista, quella di fissare un impegno a stabilizzare le risorse variabili.
Infatti, nei capitoli della Convenzione dedicati all'area strategica “valorizzazione delle risorse” laddove si parla di leve di sviluppo, il discorso alle Entrate si incentra, tanto per cambiare, sulle Posizioni Organizzative e sulle Poer, mentre ogni riferimento all'istituto delle progressioni economiche cade nel vuoto perché le risorse fisse per finanziarle sono ormai esaurite se lo scenario non cambierà in un futuro più che prossimo; mentre all’ADM si sta scegliendo di non fare progressioni per il 2020 nonostante la disponibilità di risorse fisse e si introduce come parametro di valutazione il grado di apprezzamento per la formazione a distanza…...E allora a che gioco giochiamo?
Abbiamo posto lo stesso interrogativo con riferimento allo sw nell’Agenzia delle dogane e monopoli, misurato con le abilitazioni V-App ad almeno l’80% dei dipendenti, al di là se poi gli stessi dipendenti sono costretti a svolgere l'attività tutti i giorni in presenza, o fatti rientrare anche quando non serve, come denunciato dall’appello lanciato da USB.
Con la sola differenza del riconoscimento dei buoni pasto tra Entrate e Dogane, in entrambe le Agenzie inoltre non si è voluto conciliare molti istituti contrattuali con il lavoro agile, né si è provveduto al ristoro dei mezzi messi a disposizione dai dipendenti.
Evidentemente anche nei vertici delle Agenzie ha attecchito l’idea di dipendenti “rei” di essere dei privilegiati, perché percepire uno stipendio anche misero è diventato ormai un privilegio nel mondo alla rovescia che ogni giorno ci viene raccontato.
Il Viceministro si è impegnato ad aprire un tavolo per sistemare tutte le questioni pregresse e iniziare a ragionare del futuro. Anche questi impegni fanno parte ormai della tradizione del ventennale confronto sulle Convenzioni. Scopriremo presto se il finale sarà diverso o ci verrà rappresentata per il futuro la medesima fotografia del presente.
Infine, durante la riunione ci è stato finalmente comunicato lo sblocco del salario accessorio 2019.
In allegato trovi le convenzioni per il triennio 2020-2022 dell'Agenzia delle Entrate e quella dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli