Costituire i fondi senza sprecare risorse

Soldi subito ai lavoratori e non svuotiamo i fondi con le posizioni organizzative!

Roma -

Da giorni abbiamo sollecitato le amministrazioni del comparto Agenzie fiscali ad aprire i tavoli negoziali per la definitiva costituzione dei Fondi 2010, dopo la firma del Comma 165 alla vigilia della crisi di governo. In questi stessi giorni continuano a materializzarsi i rischi di ulteriori misure economiche che colpiranno duramente, come già hanno colpito, le lavoratrici e i lavoratori del nostro comparto come tutti i lavoratori pubblici.

 

Queste misure, che non mitigheranno certo gli effetti della crisi mondiale, peggioreranno invece ulteriormente le condizioni di migliaia di lavoratori. Ricordiamo quali sono le misure, tutt'ora in vigore malgrado al governo non ci siano più i cattivissimi Brunetta e Tremonti:

 

  1. blocco della contrattazione collettiva fino al 2018;
  2. tetto alle retribuzioni individuali su base 2010;
  3. blocco degli effetti economici delle progressioni verticali;
  4. taglio permanente del salario accessorio (il 50% in meno in cinque anni);
  5. blocco del turn-over
  6. taglio dei diritti individuali come il part-time

A queste misure rischiano di aggiungersene altre come ad esempio la mobilità forzata per il personale in esubero delle amministrazioni statali, che sarebbe la premessa al conseguente licenziamento. Inoltre, tutti sappiamo cosa significheranno:

  • il passaggio al regime contributivo per i prossimi pensionati, anche per quelli che oggi accederebbero al sistema retributivo o misto;
  • la reintroduzione dell'ICI progressiva o di altre misure patrimoniali che colpiranno l'abitazione principale;
  • l'aumento delle aliquote IVA, di uno o due punti dopo il recente innalzamento dell'aliquota massima dal 20% al 21%.

 

Questi scenari sono, lo ripetiamo, concreti benché "apocalittici".

 

In questi stessi giorni, sentiamo incredibilmente avanzare proposte da parte sindacale che già non andavano bene dieci anni fa e oggi suonano come una provocazione. Una su tutte, la richiesta di continuare a retribuire le posizioni organizzative e gli incarichi di responsabilità con i soldi di tutti i lavoratori. Se una politica del genere era inaccettabile prima, oggi va ostacolata con tutte le forze perché appare iniqua e oltraggiosa.

 

Non siamo contrari al fatto che le amministrazioni individuino figure alle quali affidare incarichi fiduciari e/o organizzativi. Comprendiamo anche le legittime aspirazioni delle lavoratrici e dei lavoratori a vedere crescere, insieme con le loro ambizioni professionali, anche le loro retribuzioni. Anzi, in fondo sono le stesse ragioni che ci spingono a prendere la posizione che prendiamo.

 

Quello che chiediamo è che le amministrazioni utilizzino risorse proprie per retribuire le particolari posizioni, anziché ipotecare significative quote dei fondi aziendali che oggi devono essere utilizzate per l'emergenza salariale.

 

Chi non riconosce questa emergenza, chi sollecita utilizzi impropri dei fondi aziendali, si rende per l'ennesima volta complice di politiche sbagliate con l'aggravante di adottare tali scelte in un momento di grave emergenza per tutti.

 

Sbagliato inseguire la meritocrazia!

 

I fumi dell'ideologia meritocratica si sono diradati, svelando l'inganno che avevamo chiaramente denunciato. Il merito, la meritocrazia, la premialità, altro non sono che la cortina per nascondere i pesanti tagli alle retribuzioni individuali.

 

USB chiede alle amministrazioni di compiere ogni sforzo per onorare gli impegni assunti con gli accordi programmatici, per l'estensione delle progressioni economiche in linea con quanto è accaduto in altre amministrazioni.

 

Non servono ulteriori risorse, basta dichiarare stabili quelle esistenti come hanno fatto altre amministrazioni pure soggette a controlli contabili stringenti e autorevoli.

 

Inoltre, gli accordi dovranno essere chiusi molto rapidamente, senza sprecare tempo in estenuanti, inutili maratone negoziali per individuare criteri, coefficienti, parametri che spostano 50 euro da una tasca all'altra, mentre il grosso delle risorse del Fondo viene impiegato per utilizzi impropri.

 

Quando affrontiamo la materia delle retribuzioni, passiamoci tutti una mano sulla coscienza e... teniamo l'altra lontana dalle tasche della gente!

 

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