Disegno di Legge Agenzie Fiscali: LE NOSTRE VALUTAZIONI

Roma -

Il disegno di legge n. 2837 (in allegato), apporta consistenti modifiche alla legge 300/99 istitutiva delle Agenzie Fiscali, finalizzate ad attribuirle maggiore autonomia in materia finanziaria, organizzativa e di personale.

Nell’ambito di questa autonomia viene individuato, per le Agenzie Fiscali, un autonomo comparto di contrattazione, ma sempre in un ambito pubblico.

Come USB, siamo stati sempre contrari alla riduzione dei comparti perché ciò avrebbe inevitabilmente comportato accorpamenti di realtà lavorative specifiche molto diverse tra loro. Ed infatti i primi incontri svolti all’Aran per il comparto Funzioni Centrali (Ministeri, Agenzie Fiscali e Parastato) hanno confermato le nostre impressioni, dimostrando la difficoltà di omogeneizzare realtà profondamente diverse sul piano organizzativo, gestionale e di politiche del personale.

Per questa ragione riteniamo che il riconoscimento di un autonomo comparto di contrattazione delle Agenzie Fiscali va nella direzione di riconoscere la specificità della nostra realtà lavorativa, riassegnando al Fisco quella funzione strategica che dovrebbe avere.

Fatta questa premessa i contenuti del disegno di legge presentano molte criticità e non ci convincono, perché si collocano nel solco di quella deriva aziendalistica che da tempo interessa il nostro comparto.

Non è un caso, infatti, che il tema “autonomia” sia tornato alla ribalta soltanto dopo che la Corte Costituzionale è intervenuta a censurare la prassi degli incarichi dirigenziali.

Ed infatti nel testo vi è un chiaro tentativo di risolvere l’annosa questione degli incarichi dirigenziali e, ciliegina sulla torta, è previsto un raddoppio dell’utilizzo degli incarichi ex articolo 19, comma 6.

Troppe materie, inoltre, verrebbero sottratte alla contrattazione: incarichi, incentivi economici, e progressioni di carriera non possono essere lasciati in mano al gruppo dirigente che, tra l’altro, continuerà ad utilizzare la valutazione per dividere il personale.

Devono assolutamente avere un percorso ben delineato e con regole certe, decise nel contratto collettivo di lavoro: lasciare nelle mani del comitato di gestione di turno le scelte che ricadono sul futuro del personale delle Agenzie Fiscali, non avrà mai il nostro consenso.

Infine una precisazione. Abbiamo letto alcune affermazioni di altri sindacati secondo cui il disegno di legge Marino n. 2837 comporterebbe la privatizzazione delle Agenzie Fiscali.

In particolare un volantino della Cgil Funzione Pubblica è molto chiaro al riguardo.

Ci stupisce non poco questo roboante grido di allarme da parte di chi, come la CGIL, si è da sempre fatta vanto dell’autonomia delle Agenzie Fiscali così come delle privatizzazioni che hanno riguardato, per rimanere nel nostro ambito, i Monopoli e il Demanio.

A meno che non si tratti di una strumentalizzazione della vicenda in difesa del comparto funzioni centrali, il cosiddetto “compartone”, frutto di accordi voluti fortemente dalla CGIL Funzione Pubblica e dal Ministero della Funzione Pubblica e in difesa del vergognoso accordo del 30 novembre 2016, siglato da Cgil Cisl e Uil, per i quali, dopo un blocco contrattuale di 8 anni, sarebbe una vittoria rinnovare i contratti con 85 euro lordi medi...

Noi siamo di un altro avviso.

Non vogliamo delegare il nostro contratto ad altri, vogliamo un contratto vero con aumenti salariali veri ed un reale miglioramento delle nostre condizioni normative e di lavoro.

PER QUESTA RAGIONE IL 12 OTTOBRE MANIFESTEREMO DAVANTI ALL’ARAN IN VISTA DELLA COSTRUZIONE DELLO

SCIOPERO GENERALE DEL 10 NOVEMBRE