Dogana Civitavecchia. L'INDEFINITO FRONTE DEL PORTO
Sono più di due anni che, mentre il porto di Civitavecchia cresce in estensione, in volume di merci e nel numero di passeggeri, si discute sterilmente su come potenziare la locale Dogana.
E’ stata istituita una apposita Commissione a livello regionale per i problemi specifici di Civitavecchia ma, al di là di grandi discorsi, praticamente cosa ha prodotto ?
Non c’è uno spazio doganale definito dove si possa operare; non c’è un edificio, una stanza, una scrivania con la sedia, dove poter svolgere il lavoro; non c’è una identità per i funzionari; non c’è sufficiente formazione; non c’è un mezzo di servizio né un’assicurazione per spostarsi con i mezzi propri; ci sono stati invece dirigenti che si sono avvicendati in pochi anni senza un impegno serio.
Se eravamo scettici prima sull’efficacia delle commissioni, ora pensiamo che non ci sia più il tempo per analizzare dati e posticipare la risoluzione dei tanti problemi della dogana di Civitavecchia, per questo chiediamo alla nuova dirigenza, sia locale che regionale, di fornire risposte immediate e concrete.
Sappiamo già delle loro preoccupazioni sul raggiungimento degli obiettivi, che inevitabilmente sarà molto difficile realizzare, anche perché vengono calibrati a tavolino senza alcun confronto sulla qualità e congruità degli stessi, ma nella situazione in cui versa la dogana di Civitavecchia non potrà essere quella la priorità!
LA PRIORITA’, in mancanza di soluzioni soddisfacenti alle problematiche che da anni ormai investono la dogana, NON POTRA’ CHE ESSERE QUELLA DI TORNARE A MOMENTI DI CONFLITTUALITA’ SUL POSTO DI LAVORO.
Solo con la mobilitazione si riuscirà a ridare dignità e serenità ai lavoratori di Civitavecchia. Il recente passato lo ha confermato.