Dogane. Due accordi… una sola logica: il risparmio sulla testa dei lavoratori

Roma -

Dopo i tagli delle piante organiche effettuati e quelli previsti nel piano aziendale 2007 (per fortuna ancora non ufficiale), anche l’informazione ricevuta il 20 aprile sull’apertura degli ultimi uffici unici è stata caratterizzata dalla necessità per l’Agenzia di tagliare le spese.

In questo caso il risparmio si realizza con la diminuzione di posizioni dirigenziali, su cui in linea di massima potremmo essere anche d’accordo, se queste andassero a colpire alcune delle tante comode posizioni di rendita in cui il lavoro è poco e la responsabilità quasi nulla, anziché quelle di alcuni uffici la cui operatività è inopinabile.

Noi non siamo  affatto convinti che sia stato opportuno attivare alcuni piccoli uffici unici di cui non si comprende il senso, neppure accettando la giustificazione della “necessità di presidi territoriali” e risparmiare sull’attivazione di Uffici Unici come Malpensa (solo per citare un esempio): sappiamo bene gli innumerevoli problemi in cui si dibattono i lavoratori di quello spazio doganale, costretti a rischiare sulla propria pelle per assicurare l’operatività. E cosa dire dell’Ufficio di Varese, che già si ritrova con un organico fortemente ridotto a fronteggiare una notevole mole di lavoro?

Gli diremo che probabilmente saranno un solo Ufficio Unico  con un dirigente a mezzo servizio che corre da una parte all’altra. E su chi andranno a ricadere le responsabilità quotidiane di quelle dogane?

Ovviamente lo stesso discorso vale  per altre realtà territoriali (es. Genova, Monfalcone e Venezia).

I tagli imposti dalla finanziaria non devono comportare, secondo noi, semplici operazioni di immagine che finiscono per rendere ancora più difficili proprio quelle condizioni di lavoro gia di per sé al limite.

Il verbale di incontro che si è voluto firmare ha lasciato poco spazio a tali considerazioni, limitandosi ad una sterile presa d’atto di alcuni rilievi delle sigle presenti al tavolo.

Che senso aveva una firma di quel verbale? Impegna qualcuno in qualche modo?

Poi si è proseguito con le formalità ed è stato firmato anche il rituale accordo sul Piano annuale della Formazione.

Abbiamo notato qualche cambiamento positivo come il decentramento delle attività svolte in aula, che dovrebbe garantire una maggiore partecipazione dei lavoratori che non dovranno percorrere molti chilometri per fruire di un loro diritto-dovere e quindi un’utilizzazione  più agevole per tutti.

Anche la creazione di una banca dati per i discenti potrà consentire di verificare il coinvolgimento effettivo di tutto il personale nelle attività di formazione, ma anche questo è un passaggio che solo nel futuro ci farà capire se c’è stata “formazione per tutti”;  nulla ci è stato detto, invece,  per quanto riguarda la formazione del personale da adibire e formatori regionali… di fatto tutto rinviato.

Secondo noi c’è ancora molto c’è da richiedere sulla formazione e, soprattutto, crediamo che il vero impegno, quello di corsi che tendano a qualificare tutto il personale, e non solo quello di alcuni settori particolari non sia stato preso, rimandando ancora una volta il tutto ad una sessione successiva alla firma del contratto integrativo…

Dopo i tagli delle piante organiche effettuati e quelli previsti nel piano aziendale 2007 (per fortuna ancora non ufficiale), anche l’informazione ricevuta il 20 aprile sull’apertura degli ultimi uffici unici è stata caratterizzata dalla necessità per l’Agenzia di tagliare le spese.

In questo caso il risparmio si realizza con la diminuzione di posizioni dirigenziali, su cui in linea di massima potremmo essere anche d’accordo, se queste andassero a colpire alcune delle tante comode posizioni di rendita in cui il lavoro è poco e la responsabilità quasi nulla, anziché quelle di alcuni uffici la cui operatività è inopinabile.

Noi non siamo  affatto convinti che sia stato opportuno attivare alcuni piccoli uffici unici di cui non si comprende il senso, neppure accettando la giustificazione della “necessità di presidi territoriali” e risparmiare sull’attivazione di Uffici Unici come Malpensa (solo per citare un esempio): sappiamo bene gli innumerevoli problemi in cui si dibattono i lavoratori di quello spazio doganale, costretti a rischiare sulla propria pelle per assicurare l’operatività. E cosa dire dell’Ufficio di Varese, che già si ritrova con un organico fortemente ridotto a fronteggiare una notevole mole di lavoro?

Gli diremo che probabilmente saranno un solo Ufficio Unico  con un dirigente a mezzo servizio che corre da una parte all’altra. E su chi andranno a ricadere le responsabilità quotidiane di quelle dogane?

Ovviamente lo stesso discorso vale  per altre realtà territoriali (es. Genova, Monfalcone e Venezia).

I tagli imposti dalla finanziaria non devono comportare, secondo noi, semplici operazioni di immagine che finiscono per rendere ancora più difficili proprio quelle condizioni di lavoro gia di per sé al limite.

Il verbale di incontro che si è voluto firmare ha lasciato poco spazio a tali considerazioni, limitandosi ad una sterile presa d’atto di alcuni rilievi delle sigle presenti al tavolo.

Che senso aveva una firma di quel verbale? Impegna qualcuno in qualche modo?

Poi si è proseguito con le formalità ed è stato firmato anche il rituale accordo sul Piano annuale della Formazione.

Abbiamo notato qualche cambiamento positivo come il decentramento delle attività svolte in aula, che dovrebbe garantire una maggiore partecipazione dei lavoratori che non dovranno percorrere molti chilometri per fruire di un loro diritto-dovere e quindi un’utilizzazione  più agevole per tutti.

Anche la creazione di una banca dati per i discenti potrà consentire di verificare il coinvolgimento effettivo di tutto il personale nelle attività di formazione, ma anche questo è un passaggio che solo nel futuro ci farà capire se c’è stata “formazione per tutti”;  nulla ci è stato detto, invece,  per quanto riguarda la formazione del personale da adibire e formatori regionali… di fatto tutto rinviato.

Secondo noi c’è ancora molto c’è da richiedere sulla formazione e, soprattutto, crediamo che il vero impegno, quello di corsi che tendano a qualificare tutto il personale, e non solo quello di alcuni settori particolari non sia stato preso, rimandando ancora una volta il tutto ad una sessione successiva alla firma del contratto integrativo…