DOGANE E MONOPOLI: FONDO, PROGRESSIONI, MOBILITA'
Sono stati sottoscritti ieri i primi accordi sui Fondi 2015, per la parte attualmente disponibile in quanto, come sappiamo, parti consistenti del nostro salario accessorio sono variabili, legate a logiche di produttività e arrivano con anni di ritardo. Era importante dedicare particolare attenzione a questi fondi perché cambiano le regole di costituzione e questo diventerà l’anno di riferimento per le nuove sforbiciate al nostro salario previste dal governo, in perfetta continuità con i precedenti.
Sarà il 2015, quindi, il nuovo tetto che non si dovrà sforare, a cui applicare gli ulteriori tagli proporzionali alla riduzione dei dipendenti, le somme contro cui sfodereranno tutto l’armamentario di tecnicismi contabili, sia quelli che da anni comprimono il nostro salario accessorio sia le ultime novità, i cosiddetti tagli strutturali, i “tagli stabili” .
Chiedevamo di stabilizzare il nostro salario accessorio, hanno stabilizzato i tagli.
Dentro questo quadro normativo penalizzante, si doveva assolutamente evitare di creare ulteriori tecnicismi contabili fai da te che ne amplificassero gli effetti, come invece da anni avviene con il metodo di conteggio dello straordinario nei Fondi delle dogane. Mentre queste somme da una parte entrano nella costituzione dei fondi e concorrono a quantificare i tagli e i tetti, a causa dei quali quote di produttività sempre più consistenti non trovano “spazio” e non vengono distribuite, dall’altra eventuali risparmi vengono considerati risparmi dell’Agenzia. La conseguenza è paradossale: parte dello straordinario ce lo paghiamo da soli con risorse che sarebbero destinate a retribuire la produttività del nostro lavoro ordinario!
L’occasione per risolvere questo paradosso è stata nuovamente mancata e, per l’ennesima volta, è stato firmato per l’area dogana, un accordo fotocopia degli anni precedenti, liquidato in due minuti quasi senza discussione, dedicata, invece, in maniera ampia alla ripartizione fra le direzioni regionali del budget di sede, nonostante in ballo ci fossero ipotesi in cui, a fronte di uno stanziamento totale di quasi 3,5 milioni di euro, si spostavano solo qualche migliaio di euro in più da una parte e in meno dall’altra, con conseguenze pratiche irrilevanti sui lavoratori. Entrambi questi accordi non sono stati firmati da USB.
Abbiamo invece firmato l’accordo per l’area monopoli, dove il fondo per fortuna è ancora immune da queste distorsioni e non ha ancora un sistema indennitario che lo frantuma in mille rivoli e dirotta risorse fisse per gli incarichi di responsabilità, anche se probabilmente ancora per poco, visto che le altre OO.SS. lo reclamano a gran voce e si inizia ad aumentare le poche indennità attualmente previste (commissioni).
Si è firmato ieri anche l’accordo sul numero di progressioni economiche 2016 ed un impegno a stanziare ulteriori risorse per il 2017, anche se ancora non quantificate. Abbiamo al riguardo sentito l’Agenzia preoccuparsi della riduzione della produttività collettiva che le progressioni, essendo autofinanziate, inevitabilmente comportano sulla produttività collettiva. Una preoccupazione che noi condividiamo, per cui rinnoveremo nei prossimi incontri la richiesta di destinarvi ulteriori risorse, diminuendo ad esempio il budget di sede ed eliminando i paradossi contabili che la penalizzano oltremodo, non certo diminuendo gli stanziamenti per le progressioni economiche. Il punto di caduta delle progressioni è semmai quello che impedisce ai lavoratori della I area di beneficiarne. Su questo problema e sulle possibili soluzioni, torneremo a breve con un comunicato specifico.
Abbiamo infine sottoscritto l’accordo sui criteri per la mobilità, che finalmente prevede degli scorrimenti automatici a seguito delle eventuali rinunce, il che dovrebbe consentire un numero di trasferimenti effettivi rispetto ai posti teoricamente a disposizione (da concordare nella prossima riunione) maggiori di quello degli altri anni.