Dogane Monopoli - anno nuovo agenzia nuova, nuovi problemi

I problemi della nuova Agenzia necessitano di risposte adeguate.

Roma -

In questi giorni il comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli approverà l’assetto organizzativo della nuova agenzia che è stato sommariamente illustrato alle organizzazioni sindacali in una riunione di fine dicembre.

Di fatto, nel 2013 le strutture delle dogane e dei monopoli saranno tenute separate e non vi sarà alcuna forma di osmosi tra queste. La differenza di indennità rischia di farci vivere una situazione paradossale in cui sarà possibile la mobilità volontaria fra amministrazioni diverse ma non quella interna.

Un nuovo modello organizzativo che di organizzato sembra non avere nulla se non l’impatto mediatico dell’operazione spending review, decisa da un governo che da una parte finge di realizzare sostanziose economie di scala, dall’altra impedisce che queste si realizzino ponendo come ulteriore ostacolo ad una già complicata integrazione fra due enti che funzionavano in maniera diversa su tutto ( bilanci pubblicistici e capitoli di spesa uno, bilanci civilistici e budget di convenzione l’altro), il mancato riconoscimento di una uniformità di trattamento tra le diverse indennità di amministrazione

Sull’argomento ci siamo già espressi sia nelle assemblee che nei comunicati. Crediamo che la soluzione si debba trovare contrattualmente e che la via legale, che tanto sembra aver affascinato i lavoratori, sia estremamente pericolosa perché in caso di sentenze negative ( e ve ne sono state numerose in casi simili) diventerebbe impossibile l’equiparazione delle indennità.

L’operazione ha l’ulteriore pretesa di voler far apparire come mirati i tagli lineari che da anni colpiscono il pubblico impiego con contratti bloccati, tetti alla retribuzione individuale a al salario accessorio, blocco dei passaggi tra e dentro le aree e continue riduzioni delle dotazioni organiche. Da queste operazioni è facile capire chi, fra conti pubblici ed evasori, avrà i maggiori benefici.

Chi vuole veramente combattere l’evasione non depotenzia la macchina fiscale. Ma questo contesto non potrà essere un alibi, anzi, sarà ancor più importante che la nuova agenzia punti alla valorizzazione del personale, riaffermando con forza il proprio ruolo e l’autonomia negoziale che una normativa invadente e penalizzante vuole mettere in discussione.

In questo stesso contesto le lavoratrici e i lavoratori saranno chiamati ancora una volta a difendere e rivendicare i loro diritti. Nella riunione del 21 dicembre abbiamo consegnato al direttore dell’agenzia le oltre 20.000 firme con le quali le lavoratrici e i lavoratori delle agenzie fiscali chiedono sviluppi economici per tutti.

Questi, la garanzia che la riorganixzazione non avrà ricadute negative sulla nostra vita professionale e non, lo svuotamento della prima area e l'adeguamento delle indennità dovranno essere i nostri obiettivi per il 2013. Poi, con le Convenzioni, ce ne assegneranno degli altri. Mettiamoli nell'ordine giusto.