Basilicata - Dogane Monopoli, USB scrive all’UD di Potenza su sw e controlli ispettivi
USB scrive all’UD di Potenza su sw e controlli ispettivi ...
Al Direttore dell’UD di Potenza
e p.c. al personale tutto
Oggetto: Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione del 19/11/2020. Adeguamento della soglia percentuale di accesso al lavoro agile. Misure di prevenzione del rischio epidemiologico per i lavoratori che svolgono attività di verifica esterna.
In relazione al progressivo e tendenziale aggravamento della situazione epidemiologica, che, ove non vengano prese misure di contenimento e prevenzione ancora più stringenti da parte del datore di lavoro, potrebbe determinare un innalzamento della soglia di rischio per la salute dei lavoratori ed, alla luce di quanto è stato disposto dal Decreto di cui all’oggetto che, tra le altre cose, statuisce:
- “Per “dirigente” si intende il dirigente di livello non generale, responsabile di un ufficio o servizio comunque denominato e, ove non presente, la figura dirigenziale generale sovraordinata. Negli enti in cui non siano presenti figure dirigenziali, il riferimento è da intendersi a una figura apicale individuata in coerenza con i relativi ordinamenti.”;
- “…….ciascun dirigente, con immediatezza: a. organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile almeno al cinquanta per cento del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, tenuto conto di quanto previsto al comma 3;
- “Le pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, assicurano in ogni caso le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività servizio erogato.”;
la scrivente Organizzazione Sindacale, pur non condividendo nel merito le disposizioni contenute nel Decreto, chiede alla SV, per le ragioni su esposte, di dare immediata attuazione alle misure di adeguamento contemplate, rappresentando, fin da subito che il veloce evolversi della situazione pandemica, potrebbe rendere questo doveroso adeguamento già di per se stesso inefficace e necessitante di ulteriore revisione.
Da ultima si richiama, ma senza considerarla quale passaggio dirimente, visto che, come già evidenziato, un Decreto Ministeriale dovrebbe trovare immediata attuazione, la LIUA prot. 382230/RU, con la quale il Direttore dell’Agenzia, ha “concesso” l’aumento della percentuale del personale in lavoro agile.
Con l’occasione si ribadisce in maniera ancor più convinta quanto rappresentatole nel corso della riunione tenutasi in data 8 ottobre 2020, in ordine all’ingiustificata fuga in avanti con la quale l’Agenzia delle dogane monopoli, in epoca di pandemia e quindi in un quadro sanitario ed economico particolarmente delicato, abbia inteso, anche se non in maniera esplicita, riattivare i controlli ispettivi, nonostante le stesse disposizioni richiamate per realizzare la progressiva riapertura degli uffici, siano state chiaramente finalizzate all’assolvimento della primaria funzione degli uffici di fornire un servizio alle aziende per aiutarle a riprendersi dopo mesi di lock down e non certo a quella di sottoporsi a controlli che in molti casi evidenzierebbero irregolarità ed evasioni d’imposta, giustificabili dal perdurare dell’attuale crisi. Tale considerazione evidentemente non riguarda i controlli degli spazi doganali e l’attività di antifrode e di P.G.
Non si capirebbe altrimenti come i vertici dell’Agenzia dell’entrate, quindi di un ente con ben altri volumi di controlli esterni, abbiano dichiarato saggiamente la sospensione di qualsiasi attività ispettiva che non possa essere effettuata d’ufficio ed in ufficio.
E’ evidente quindi la contraddittorietà di tale strategia, in contro tendenza rispetto a tutte le disposizioni emanate in materia anti contagio, per le quali bisogna evitare qualsiasi spostamento e contatto con altre persone.
A tal proposito, anche se evidentemente questa considerazione non la coinvolge direttamente, sembra essere rimasta lettera morta la previsione richiamata dall’intesa sulle nuove modalità di attuazione dello smart working, datata 3 agosto 2020, relativa al riconoscimento, per il personale adibito ad attività esterna, ove già non percepita, dell’indennità c.d. “Rischio sanitario” di cui alla tabella A allegata al DPR n.146/1975.
Sebbene lei abbia già anticipato tramite e-mail al personale tutto la sua posizione in ordine al previsto aumento della percentuale di lavoro agile, ritenendo che tale condizione sia già di fatto in essere presso l’U.D. di Potenza, la scrivente O.S. evidenzia la circostanza che in realtà i numeri percentuali di questo fondamentale strumento di tutela della salute dei lavoratori, siano, giornalmente, ben lontani dalla soglia prevista.
Pertanto, certi del fatto che lei abbia a cuore la necessità di affrontare le tematiche rappresentatele, si resta in attesa di cortese riscontro e si porgono cordiali saluti.