Dogane, ritorna la mobilità nazionale

Finalmente firmato l’accordo sulla mobilità volontaria

Roma -

È con soddisfazione che accogliamo la riattivazione di un istituto che dal 2006 è stato solo  annunciato, ma mai realizzato. Ieri si è siglato un accordo sui criteri, propedeutico all’emanazione del bando di mobilità volontaria nazionale per l’anno 2014, che presenterà alcune novità rispetto a quelli effettuati in passato.

Le procedure precedenti si sono sempre basate sul gioco a incastro dei posti in entrata e in uscita suddivisi per aree geografiche (regioni) e funzionali, che ha sempre reso una variabile indefinita la reale copertura dei posti messi a concorso.

In questa occasione si è riproposto lo stesso schema spingendolo fino a livello di uffici territoriali, prendendo però come riferimento un’analisi effettuata dall’Agenzia sulle domande effettive presentate nell’ultimo triennio, aumentate proporzionalmente di una stima delle ulteriori potenziali richieste e ponderate con i tassi di carenza degli uffici.

Difficile prevedere a priori se questo nuovo metodo consentirà di aumentare il tasso di effettiva copertura dei posti messi a concorso, che sulla carta prevedono numeri significativi, 48 unità trasferibili dalla Lombardia, 16 dalla Liguria, 14 da Emilia e Marche, 18 da Veneto e Friuli, 10 dal Piemonte, 16 dal Trentino, 202 in totale.

Sicuramente l’effettiva copertura dei posti messi a concorso beneficerà del fatto di non aver previsto proroghe. Una novità positiva a nostro avviso, visto che in passato le continue richieste di proroghe hanno tenuto congelati molti posti che poi non sono stati assegnati. In tal modo sarà possibile l’assegnazione dei posti vacanti tramite lo scorrimento della graduatoria.

Il punteggio massimo raggiungibile sarà 120, di cui 40 per motivi di salute, 40 per anzianità nella sede attuale, 20 per monoreddito con figli a carico, 20 per ricongiungimento con minori residenti nella sede richiesta. Si potranno esprimere tre preferenze, in caso di parità di punteggio sarà considerata la maggiore permanenza nell’attuale sede e, in subordine, la maggiore età anagrafica.

 

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