Dogane - Sta per iniziare un nuovo decennio, comincia un'altra riorganizzazione
1990, si istituisce il Dipartimento delle Dogane. 2000, nasce l’Agenzia. 2010, si trasformano le Direzioni Regionali. Iniziare un decennio con un cambiamento organizzativo è diventato una costante all’Agenzia delle Dogane. Nell’incontro del 15 giugno scorso abbiamo ricevuto un’informativa orale sulle modalità con cui l’Agenzia ha intenzione di portare avanti quest’ultimo “piano di riorganizzazione” imposto dalla riduzione degli assetti organizzativi previsti dall’ art. 74 del decreto Brunetta. Ricordiamo che il piano è stato approvato già lo scorso novembre, e che riguarderà essenzialmente il ruolo e l’organizzazione delle Direzioni Regionali, che verranno ridotte da 14 a 9. Al posto delle Direzioni Regionali soppresse nasceranno i “distretti” regionali che avranno compiti di supporto per gli uffici territoriali in gestione risorse umane, logistica, assistenza informatica. Si rafforza così il ruolo di coordinamento e direzione della struttura centrale e si affida alle nuove Direzioni Regionali essenzialmente un compito di audit dei processi ed ispettivo per materia (personale, dogane, accise, antifrode, legale, laboratori chimici) e non più per funzioni.
Le Direzioni Interregionali per la Calabria e la Campania, e per il Piemonte e la Valle d’Aosta inaugureranno, a novembre, una fase sperimentale di sei mesi che precederà l’attuazione della riorganizzazione in tutto il territorio nazionale, prevista nel 2010. Negli uffici coinvolti, l’operazione rischia di produrre un esubero di personale che l’amministrazione valuta tra il 10% e il 20% assorbibile con mobilità volontaria a livello provinciale. Sul punto non ci accontenteremo di dichiarazioni orali, ma bisognerà arrivare ad un accordo quadro che stabilisca limiti e criteri di queste eventuali mobilità e, in particolare in quei distretti che prenderanno il posto delle Direzioni Regionali soppresse, salvaguardi le professionalità acquisite dal personale coinvolto. Per noi solo gli uffici territoriali degli stessi capoluoghi potranno assorbire eventuali eccedenze.
Ogni riforma dovrebbe comportare adeguati investimenti adeguati in formazione, incentivi ai lavoratori, infrastrutture informatiche. Altrimenti c’è solo il rischio di produrre caos. Invece, queste “rivoluzioni organizzative” con cadenza decennale sono stati accomunati da una costante: il costo zero. Quest’anno l’Agenzia delle Dogane ha sofferto un taglio di risorse che la costringerà a ricorrere ad accantonamenti d’esercizio per integrare il budget previsto dalla Convenzione che non è sufficiente ad assicurare l’operatività dell’Agenzia e le risorse per la contrattazione integrativa. Come nascono questi accantonamenti, e quando finiranno cosa accadrà?
Ai Lavoratori si continuano a dare degli obiettivi a fronte di una retribuzione di cui rimangono quanto mai incerti gli importi e i tempi di corresponsione. L’ intera logica degli obiettivi porta con sé contraddizioni che non si potranno superare (se non con una profonda modifica del sistema convenzionale) poiché si scontra con l’imposizione di tetti e la tendenza dei Governi di fare cassa a danno dei dipendenti pubblici. La riorganizzazione che vogliamo deve garantire che non accada mai più ciò che sta accadendo ora, che non vengano messi in discussione la retribuzione e i diritti maturati grazie al lavoro già svolto negli anni precedenti.
Per questo chiediamo ai Lavoratori dell’Agenzia delle Dogane di far sentire la loro voce e di sostenere la mozione RdB con cui presentiamo il conto del lavoro svolto nel 2008.
Per questo chiediamo anche di aderire tutti allo sciopero generale che RdB ha proclamato per la categoria dei dipendenti pubblici. Il 3 luglio, con tre ore di astensione dal lavoro a fine turno puoi difendere i tuoi diritti, la tua dignità e il tuo salario. Questa è la vera riorganizzazione!