Emilia Romagna - ADM, UD Modena: La misura è colma
Nell'incontro di presentazione del nuovo direttore dell’ufficio delle dogane di Modena con le organizzazioni sindacali, USB ha sottolineato come in questi mesi il personale in servizio presso quell’ufficio, sia stato costantemente e continuamente preso in giro.
I direttori dell'ufficio che si sono succeduti in questo periodo e che hanno preceduto l'attuale dirigente, visto lo stato di agitazione proclamato dal personale e vista l'incredibile situazione che si era venuta a creare presso l'UD di Modena, avevano, infatti, assunto precisi impegni assicurando che l'ufficio sarebbe stato oggetto di attenzione a livello nazionale.
Gli interventi che la scrivente organizzazione ha posto in essere presso la direzione centrale sulla incredibile situazione dell' ufficio delle dogane di Modena, hanno avuto, invece, quale risposta che ‘se dal territorio fossero state evidenziate difficoltà, si sarebbe valutato come intervenire'.
Appare evidente dunque che dalla periferia queste difficoltà non siano state mai rappresentate.
Eppure in questi mesi il personale ha assunto sulle proprie spalle un carico di lavoro assolutamente sovradimensionato, garantendo, con un incredibile senso di responsabilità - a dispetto di un incremento di oltre il 400% dell’operatività e del fatto che il personale si è quasi dimezzato negli ultimi anni - il funzionamento dell’ufficio, allo scopo anche di andare incontro alle esigenze dell’economia della zona.
È evidente che tutte le attività dell’UD di Modena, anche quelle indirette, abbiano risentito di questa anomalia.
Siamo consapevoli che il totale abbandono dei lavoratori al loro destino, non possa essere imputabile al nuovo direttore dell’ufficio appena insediatosi, però riteniamo paradossale che i primi interventi che lui abbia ritenuto di dover compiere, siano stati tutti indirizzati non verso il miglior funzionamento dell’operatività dell’ufficio, bensì verso una attivazione di procedure burocratiche che hanno avuto come conseguenza immediata solo quella di far ricadere sui lavoratori ulteriori incombenze, quasi fossero questi gli unici problemi sui quali intervenire.
Riteniamo pertanto che non solo sia arrivato il momento di pensare a un’organizzazione e ad una strutturazione diversa dell’ufficio, ma anche che sia arrivato il momento delle scelte coraggiose da parte dell’amministrazione: non è più assolutamente tollerabile, infatti, pensare che si possano svolgere tutte le attività con quasi metà del personale e con un operatività che, come ricordato, è già aumentata di oltre il 400% rispetto allo scorso anno.
Bisogna dunque che l’amministrazione stabilisca un ordine di priorità delle attività lavorative, concentrando il personale su quelle che l’ufficio riterrà prevalenti, sacrificando eventuali altre attività e rivedendo gli obiettivi.
Le inefficienze di una dirigenza incapace di affrontare per tempo un problema, non possono e non devono ricadere sui lavoratori.
È appena il caso di aggiungere che, senza una diversa organizzazione dell’ufficio ed un adeguato numero di nuovi lavoratori, ci opporremo con tutte le forze alla paventata apertura (senza alcun coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori) di un fast corridor con un nuovo importante scalo ferroviario a Modena, che porterebbe ad un’ulteriore ed esponenziale incremento delle attività.
Non dobbiamo permettere che si ripeta la stessa situazione venutasi a creare all’indomani della brexit.
Se ciò dovesse accadere senza che ci sia stato un preventivo e significativo aumento del numero dei lavoratori, le conseguenze saranno quelle di una ripresa delle azioni di lotta da parte dei lavoratori stessi.