Emilia Romagna - Chi rema a favore chi contro
Dal primo incontro regionale, è emersa la disponibilità della dirigenza a voler condividere e risolvere le molteplici problematicità attraverso il confronto con le Organizzazioni Sindacali e le RSU. Il dato negativo è che le problematiche sono talmente tante e complesse che non basterà la buona volontà e un paio di incontri per risolverle tutte ma apprezziamo la volontà di sedersi intorno ad un tavolo per stabilire insieme le “regole del gioco”.
I problemi che tutti conoscono partono dalla mancanza di sede e attrezzature adeguate per passare attraverso aumenti di carichi di lavoro per i lavoratori storici e spostamenti per la formazione per quelli provenienti dal Tesoro, per arrivare all’orario di servizio, all’uso dello straordinario e della Banca ore.
Come USB abbiamo richiesto una nuova elezione delle RSU e del Responsabile dei lavoratori per la sicurezza per legittimare immediatamente i delegati dei lavoratori che siano rappresentativi della nuova realtà lavorativa e che abbiano da subito potere decisionale. Nell’attesa di nuove elezioni è necessario confermare tutte le RSU presenti in organico sia che provengano dall’AAMS sia dal Tesoro.
Abbiamo, inoltre, chiesto di trovare i fondi per sopperire per remunerare lavoratori che stanno subendo in prima persona il disagio arrecato da questa trasformazione realizzata con i “piedi” e che si realizzerà, come sempre, solo grazie alla disponibilità dei lavoratori.
La direzione ci ha comunicato che per le nuove sedi ci sono contatti con il Demanio e che ogni nuova proposta verrà vagliata insieme ai lavoratori delle sedi interessate. Nel caso non ci siano locali demaniali disponibili, o questi non venissero ritenuti idonei, si dovranno ricercare immobili sul territorio con tempistiche che potrebbero superare l’anno in corso in cui si spera di diventare operativi a tutti gli effetti.
Come dicevamo all’inizio prima di cominciare a “giocare” occorre stabilire le regole del gioco e qui ci sono state le prime due proposte su cui vorremmo conoscere il parere dei lavoratori perché saranno discusse nel prossimo incontro.
In considerazione del fatto che le problematiche sono diverse a livello provinciale e anche nei due uffici di Bologna, ci è stato chiesto di trattare gli argomenti specifici di sede (logistica ed orario di lavoro) nelle nove realtà territoriali (le 7 provincie più i due uffici di Bologna) ma mentre USB ha chiesto il riconoscimento di tutte le RSU, proposta accolta anche da CGIL, FLP e Salfi, la CISL e la UIL hanno sostenuto la proposta dell’Amministrazione di far partecipare le RSU alle riunioni senza potere decisionale, se non limitatamente a quelle storiche di Bologna 1 o forse laddove la sede abbia più di 15 dipendenti (PR e PC). In questo modo però le RSU non contano più nulla e rischiano di perdere la possibilità di indire assemblee, di vedere riconosciuti i permessi sindacali e, nel caso di spostamento di una riunione fuori sede, di non ricevere il rimborso di missione.
Noi speriamo che prevalga il buon senso e che si riconoscano i diritti sindacali a tutti coloro che sono stati eletti dai lavoratori sino a nuove elezioni. Siamo anche disposti a modificare la nostra proposta ma non accetteremo mai che esistano lavoratori o sedi di serie A e di serie B e quindi pretenderemo che anche le RSU abbiano pari dignità e rispetto. Tutto ciò anche nell’ottica dell’Amministrazione di lavorare per ottenere, anche tramite mobilità volontaria, sedi provinciali autonome e pienamente operative e allora perché non cominciare dalle RSU?
USB sempre dalla parte dei lavoratori.
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