Emilia Romagna - Entrate, ccchiù mobilità coatta per tutti

Incontro in Dr del 16 febbraio 2011

Bologna -

Comunichiamo sinteticamente, con questo primo documento, i contenuti dell’incontro riguardo la chiusura della sede di Nanni Costa e dell’Ufficio Territoriale di Bologna 2.

 

La Direzione Regionale ci ha informato che la scelta di dismettere la sede di Nanni Costa è legata alle multiple esigenze di contenere le spese, migliorare i servizi, ottimizzare l’impiego del personale, nonché liberarsi di un edificio che non soddisfa i requisiti dimensionali (rapporto mq/dipendente) e di sicurezza.

 

Riguardo la ricollocazione del personale, il Direttore Provinciale dopo aver ricordato che il nuovo assetto delle sedi della DP sarà il seguente:

-         sede di Marco Polo: area di staff, uff. controlli area 1, area legale, Ufficio Territoriale;

-         sede di via Larga: uff. controlli aree 2 e 3, Ufficio Territoriale;

-         sede di Imola: uff. controlli area 2 , Ufficio Territoriale;

ci ha informato che il compattamento delle aree 2 e 3 presso la sede di via Larga, comporterà la migrazione del relativo personale dalle sedi di Nanni Costa e Marco Polo in modo coatto dichiarando, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, che non si intende rispettare gli accordi sottoscritti a livello nazionale che prevedono la volontarietà dei lavoratori.

 

I margini di manovra e di trattativa sono quasi inesistenti, ma con strana insistenza siamo stati invitati a condividere la decisione di chiudere Nanni Costa e coogestire magari qualche passaggio della distribuzione dell’Ufficio Territoriale.

 

Speriamo che qualcuno non cominci a convincere i lavoratori che i giochi sono fatti ed occorre limitare i danni. Noi diciamo che occorre mettersi di traverso e se l’Amministrazione non rispetta gli accordi noi non rispetteremo le regole.

Nanni costa non si chiude!

 

Non avevamo condiviso l’avvio delle DP, la nostra firma non c’era in calce all’accordo sulla DP “sperimentale” di Bologna. Si diceva che c’erano tutte le garanzie per il personale e che c’era bisogno di questa nuova riorganizzazione. Noi tutto questo non lo vedevamo. Adesso che sono sotto gli occhi di tutti i primi nefasti risultati, pensiamo che sarebbe tempo che i lavoratori cominciassero a reagire con forza e determinazione e le organizzazioni sindacali che hanno avvallato la riorganizzazione avessero il coraggio di ritirare la firma dai precedenti accordi.

 

Abbiamo espresso con motivazioni precise la netta contrarietà verso la scelta di chiudere la sede di Nanni Costa e chiesto la sospensione di ogni iniziativa da parte delle Direzioni Provinciale, Regionale e Centrale, con conseguente apertura di un tavolo negoziale che trovi alternative alla chiusura di Nanni Costa.

 

Intendiamo adesso aprire un percorso di lotta con i lavoratori affinché si receda dalla scelta sbagliata che si sta compiendo, e si lavori invece per il rafforzamento e il miglioramento dei servizi all’utenza.

 

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