Emilia Romagna-Entrate: Chiudi la bocca, gli occhi e la mente
È accaduto in Direzione Regionale di togliere dalla bacheca sindacale materiale referendario per il NO perché “riferibili a cartelli elettorali non riconducibili a sigle sindacali”.
È accaduto a Piacenza, venerdì pomeriggio, quando un delegato provinciale, prima, e un RSU, poi, si “sono permessi” di inviare alle lavoratrici e ai lavoratori della Dp comunicati sindacali in merito alla scelta di votare NO al referendum costituzionale.
Dalla segreteria del Direttore arriva subito una email a caratteri cubitali, di questo tono: ”Ricordo a tutti che non si può utilizzare la mail dell’agenzia delle entrate per fare campagna elettorale! La prossima verrà inviata alla DR completa di mittente!”. Una chiara “minaccia” per dire che si è compiuto un atto talmente grave da dover essere punito con una sanzione disciplinare superiore a 10 giorni di sospensione.
USB “a caldo” ha subito risposto alla Dp che la libertà di manifestazione del pensiero è un diritto riconosciuto negli ordinamenti democratici così come stabilito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo art. 19; dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ratificata dall'Italia con legge 848/1955, Art. 10; e dalla Costituzione italiana , Art. 21.
Ma “a freddo” USB vuole denunciare questi atti!
Interferire sull’utilizzo delle bacheche sindacali chiedendo di verificarne il contenuto è un conto ma intervenire a togliere materiale è un grave atto di ingerenza. Si usano le caselle istituzionali, e non quelle personali, per mandare auguri di tutti i generi e tipi, per iniziative benefiche scelte non si sa da chi e perché rispetto ad altre comunque meritevoli, addirittura arrivano barzellette e battute, molte delle quali senza neanche uno straccio di firma e poi in un momento così importante per la vita del nostro Paese si vuole limitare il diritto ad informare i lavoratori dell’importanza di difendere la nostra Costituzione.
Per fortuna hanno vinto i NO con il 59% delle preferenze ed ora bisogna ristabilire i diritti di libertà d’informazione e soprattutto sarà il caso di cominciare a rispettare la Costituzione! A cominciare con il rinnovo dei contratti della PA ricordando ciò che dice l’articolo 36: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.”