Emilia Romagna - Entrate, chiusura UT di Cento, l’ennesima vittima sull’altare della spending review

Bologna -

Dopo le chiusure di Mirandola, Portomaggiore, Guastalla, Fiorenzuola d’Arda, Sassuolo, Lugo, (senza contare gli uffici chiusi in ambito cittadino, due a Bologna e uno a Rimini), siamo di nuovo a scrivere per parlare dell’ennesima soppressione di un Ufficio Territoriale, ma andiamo con ordine.

Ieri siamo stati convocati in Direzione Regionale per un incontro avente come criptico ordine del giorno: “Situazione Ufficio Territoriale di Cento”.

Nel corso dell’incontro la Direttrice Regionale ha anzitutto premesso che la sede di Cento è da anni oggetto di un “piano di razionalizzazione” – ovvero i piani con i quali le amministrazioni devono adeguare gli spazi locativi alla consistenza numerica del personale – e che l’attuale consistenza numerica del personale è di 13 unità, di cui 6 beneficiari di Legge 104, 2 in part time e uno in telelavoro.

Per quanto riguarda la “razionalizzazione”, la Direttrice ha riferito che la superficie occupata dall’ufficio è in eccesso rispetto i parametri previsti, per cui sono state battute una serie di strade per mantenere la presenza dell’Agenzia a Cento, ma senza alcun risultato perché la riduzione degli spazi non si è dimostrata fattibile per diversi motivi (tecnici e non), il Comune di Cento non si è dimostrato sensibile al tema e non ha messo a disposizione alcun immobile, né è stato reperito alcun immobile demaniale utile alla ricollocazione dell’ufficio di Cento.

Rispetto l’organico della sede di Cento, la Direttrice ha evidenziato che la consistenza numerica totale del personale (13 lavoratori) fa sì che la sede di Cento sia carente. Ciò, unito al fatto che di questi 13 lavoratori solo 4 si possono considerare operativi al 100% (come detto, gli altri usufruiscono di 104, part time e telelavoro), fa dire all’amministrazione che l’ufficio di Cento non è in grado di mantenere un’operatività sufficiente (ma di questo ci sarebbe da discutere, dato che ci è stato riferito da alcuni lavoratori di Cento che tutto sommato l’ufficio ha sempre dimostrato di funzionare egregiamente, grazie anche e soprattutto ai lavoratori che si sbattono al massimo per riuscire a mandare avanti l’ufficio).

Il combinato disposto di questi due elementi fa quindi sì che, secondo le considerazioni e le analisi dell’Amministrazione, l’unica possibilità è la soppressione dell’UT di Cento, con la ricollocazione del personale presso la DP di Ferrara e, per un massimo di 3-4 unità, presso la DP di Bologna. L’ipotesi di mantenere l’ufficio trasferendo personale da Ferrara a Cento è stata riferita come non ipotizzabile, tanto più che tra quest’anno e l’anno prossimo l’organico di Ferrara subirà una diminuzione per via di un certo numero di pensionamenti.

La chiusura della sede si ipotizza avverrà nel giro di 2-3 mesi, e prima di ricollocare il personale si procederà ad un’indagine conoscitiva per sapere le preferenze tra la DP di Ferrara o di Bologna.

In merito a questa vicenda, anzitutto dobbiamo amaramente constatare che quanto avevamo previsto si sta nuovamente e puntualmente verificando. Quando nacquero le DP, nel 2009, infatti scrivemmo questo a chiare lettere:

Quali potranno essere le conseguenze per i lavoratori? Non è facile dirlo, ma è ragionevole supporre che se questa riorganizzazione ha la pretesa di cambiare radicalmente il modello dell'Agenzia, esse non saranno né poche né indolori. Si metteranno in moto processi di mobilità? In fase di avvio la promessa è quella che tutti i lavoratori rimarranno dove sono e tutti continueranno a fare lo stesso lavoro. Ma per quanto tempo sarà mantenuta questa promessa? Che senso dare alla frase “concentrare l’ufficio controlli in un’unica sede”? Non è difficile immaginare, specialmente nelle grandi città, l’abbandono di immobili ormai sovradimensionati e lo spostamento degli uffici territoriali (e dei lavoratori) verso altri immobili più piccoli ed economici. Per finire, l’avvio di sportelli locali o sedi decentrate degli Uffici Territoriali potrebbe generare ulteriori forme di mobilità territoriale.

Previsioni che rimasero inascoltate e per le quali fummo tacciati come sempre di “terrorismo” da parte di Cgil, Cisl, Uil & co nella loro straordinaria lungimiranza …

Per quanto riguarda poi il fatto della chiusura di Cento in sé, constatiamo che ancora una volta a pagare per le carenze di programmazione e di investimento nella Pubblica Amministrazione saranno come sempre gli utenti ed i lavoratori, questi ultimi costretti a sobbarcarsi un trasferimento ed il pendolarismo che ne conseguirà (lavoratori che per inciso non avranno alcun incentivo sulla mobilità come quello per le POER, per le quali cgilcisluilsalfi hanno chiesto ed ottenuto incentivi da 250 a 900 Euro mensili nel caso in cui l’incaricato svolga il servizio in sede distante oltre 50 km).

Il nostro sindacato sta dicendo da anni ed anni che è necessario investire nella Pubblica Amministrazione, assumere personale, non abbandonare sedi e territori, e su questo abbiamo fatto iniziative su iniziative e proclamato scioperi su scioperi (è sufficiente visitare il sito internet USB per constatare ciò!), sempre rimasti inascoltati e nel silenzio e inerzia totali dei soliti Cgil, Cisl, Uil & co.

In perfetta solitudine - perché gli altri sono occupati a curare interessi delle POER e dell’Amministrazione - abbiamo denunciato da anni il blocco del turn over e le nefaste conseguenze che avrebbe prodotto (e Cento non è altro che l’ennesimo esempio: prima ti svuoto gli organici, poi ti chiudo gli uffici, questo è il mantra!), e stigmatizzato la spending review in quelle norme che impongono la chiusura di uffici aventi sede in province con meno di 300.000 abitanti o con un numero di dipendenti in servizio inferiore a 30 unità o dislocati in stabili in locazione passiva (norma del 2012 tuttora vigente). Cos’altro deve succedere perché lavoratori e cittadini aprano finalmente gli occhi?!?

Basta con lo smantellamento dell’amministrazione, la soppressione degli uffici, il disinvestimento sul personale (a parte le POER che ricevono salari tripli della media europea, alla faccia del risparmio)!

Passa dalla tua parte, passa ad USB! Sostienici, iscriviti e lotta insieme a noi!