Emilia Romagna - Entrate, fermate quei traslochi

Ravenna -

In tempi di “ristrettezze economiche” nessun “buon padre di famiglia” penserebbe di fare due traslochi in tre anni, figuriamo se è corretto farlo per la conservatoria di Ravenna, un ufficio pubblico!!

Non sappiamo quanto ci sia di vero nell’articolo del “Il resto del Carlino” che giustamente ha messo molti dubbi nei dipendenti della Conservatoria dei registri Immobiliari. Non certamente per i propri comodi o privilegi, come potrebbero pensare dei giornalisti faziosi, ma perché da gente di buon senso, i lavoratori si pongono dubbi che loro vivranno in prima persona, ma che avranno ricaduta sui cittadini e sul servizio pubblico: è logico fare due traslochi in tre anni? Cosa costeranno in economia e in servizi?

Chi ha previsto questo trasloco conosce le esigenze di spazi della conservatoria?  per risparmiare sull’affitto si può pensare un archivio frequentato dal pubblico in spazi ristretti?

Infine la scelta del posto: negli immediati pressi di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi, già causa di interrogazioni e proteste degli abitanti della zona.

Per questo chiediamo l’immediato stop al trasloco della conservatoria di Ravenna in altri uffici ed un ripensamento della più complessa unione nell’unica Agenzia delle Entrate anche della soppressa Agenzia del Territorio. Come USB non vogliamo che operazioni effettuate con superficialità nascondano, di fatto, un ulteriore smantellamento dei servizi pubblici. Effettuare progetti fallimentari in rapida successione, attribuendo ai dipendenti pubblici le colpe del mancato risultato è un film che abbiamo già visto.

Da quando sono nate, le Agenzie Fiscali sono state stravolte da una sequela di cambiamenti, costituzione e soppressioni uffici, cambiamenti normativi e organizzativi, mediamente ogni due anni. E’ questo un modo per non far funzionare la macchina fiscale: quando i lavoratori entrano nel nuovo meccanismo, e quindi potrebbero fare una vera lotta all’evasione, si mette in campo un nuovo cambiamento, che fa ripartire da zero la macchina fiscale, con mezzi di informazione che attribuiscono, ingiustamente, ai lavoratori buona parte delle colpe della mancata evasione fiscale.

USB chiede che sia fermata questa sequela di cambiamenti utili solo per peggiorare le condizioni di cittadini e lavoratori.

 

Scarica in fondo alla pagina la lettera inviata alla DRE, DR e UP