Emilia Romagna - Entrate, In DR si discute di permessi personali e mobilità

Bologna -

Nella riunione dell’8 maggio la Direzione Regionale dell’Emilia Romagna si è resa disponibile a chiarire meglio, con l’aiuto delle organizzazioni sindacali, le possibilità per i lavoratori di utilizzare i tre giorni di permesso per motivi personali previsti dall'articolo 46.

La scelta del legislatore di utilizzare una definizione generica per favorirne l'utilizzo è stata, invece, troppo spesso usata nella nostra regione per limitarne l'uso.

La discussione non si è conclusa ma abbiamo cercato di fare pochi esempi che facessero capire le molteplici possibilità d’uso del permesso evitando elenchi che sarebbero stati comunque non esaustivi.

Abbiamo chiesto di togliere gli esempi che erano stati inseriti per negare tale diritto e preteso che un eventuale rifiuto da parte dell'amministrazione, ad accogliere tali permessi, sia fornita al lavoratore per iscritto in modo da poter verificare, con le Organizzazioni Sindacali e la superiore Direzione, la correttezza di quanto operato dal dirigente.

Sulla mobilità abbiamo fatto diverse richieste sintetizziamo:

-          Annullare la cadenza biennale della procedura di mobilità e far sì che ritorni annuale, e in subordine in anticipo sull’assunzione di nuovi funzionari;

-          Procedere ad una rilevazione delle preferenze/esigenze del personale in modo da tener conto effettivamente di quelli che potrebbero essere i “numeri” reali della mobilità;

-          Richiesta delle piante organiche e di non tener conto di un non meglio conosciuto “indice di efficienza” degli Uffici (di cui abbiamo richiesto i dati);

-          Inutilità, se non “pericolosità”, della mobilità nella stessa provincia tra l’Area “Territorio” e quella “Entrate”…con azzeramento eventuale della mobilità in entrata da altre province (in quel caso si dovrebbe procedere con una semplice mobilità cittadina);     

-          Comprendere i papà nella mobilità straordinaria (anche se ci è stato anticipato che dovrebbero rientrare nel lavoro delocalizzato);

-          Riduzione sostanziale degli interpelli;

-          Procedere alla mobilità prima dell’assegnazione dei nuovi assunti in modo da soddisfare le esigenze/richieste del personale già in servizio;

-          Richiesto di ampliare il numero dei possibili trasferimenti valutando il saldo effettivo in ogni ufficio (se in un ufficio possono uscire due persone ed entrarne una, il saldo sarà uno e il massimo di personale interessato 3, facendo riferimento al saldo potrebbero uscire 4 ed entrarne 3).

Abbiamo richiesto di avere informazioni chiare sugli accorpamenti degli uffici ex Territorio con le Dp e i relativi front office e sulle altre situazioni di modifica previste su cui saremo riconvocati.

Per il progetto "In ... cambio" di cui trovate informazioni su intranet abbiamo chiesto di ampliarlo a tutti gli uffici della regione.