Emilia Romagna - Entrate, l'unione fa la forza

Bologna -

Invece di allargare il conflitto coinvolgendo altre strutture del Pubblico Impiego, le OO.SS. nazionali, i politici, la stampa, le associazione dei consumatori c’è chi pensa di cambiare il mondo con la concertazione e continuando a rimanere isolato.

 

Prima capiamo che la dismissione della sede di Nanni Costa e la soppressione dell’UT di Bologna 2 non sono una questione locale, ma fanno parte di un processo più ampio di smantellamento della pubblica Amministrazione, prima comprenderemo che per contrastare questo processo è necessario unire le forze, sia sul territorio regionale sia su quello nazionale.

 

Come USB abbiamo prontamente promosso e partecipato attivamente alle iniziative (presidio, assemblee, richieste unitarie), abbiamo denunciato - scrivendo ad ordini professionali, associazioni di categoria, ed enti locali - le conseguenze derivanti dalla riorganizzazione bolognese e per proseguire con coesione le azioni di lotta qualche giorno fa abbiamo sollecitato le altre sigle a spingere affinché anche le rispettive OO.SS. prendessero a cuore la questione con la richiesta di apertura di un tavolo nazionale.

 

Noi crediamo che occorra coerenza con le azioni di lotta: ricordiamo infatti che a seguito della partecipata assemblea tenutasi in Marco Polo il 28 febbraio, fu presentata unitariamente, da tutte le OO.SS. regionali e dalla RSU della Dp di Bologna, la richiesta di “…apertura di un tavolo nazionale, che chiarisca in modo inequivocabile che non è possibile spostare lavoratori sulle diverse sedi della Direzione provinciale in modo coatto e di una seria verifica congiunta del nuovo modello organizzativo”, alla quale solo USB nazionale rispose scrivendo il 3 marzo alla Direzione Centrale per chiedere l’apertura di un tavolo negoziale, non seguita, però, dalle altre OO.SS. nazionali destinatarie della richiesta. [...]

 

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