Emilia Romagna - Entrate, mobilità per 6

Bologna -

La proposta di mobilità per il 2018 della Direzione Regionale è indecente: se tutto va bene si potranno spostare solo 12 lavoratori, ma presumibilmente non facendo un nuovo bando si sposteranno in 6 più qualche scambio per arrivare forse a 10.

Tenuto conto dei 62 pensionamenti previsti in regione per il 2018, le 16 stabilizzazione richieste dalla DR (poi abbassate a 12 perché abbiamo fatto togliere quelle relative agli interpelli per coprire incarichi di responsabilità), ci si può rendere conto della presa in giro subita al tavolo di trattativa. Per USB si può cominciare a ragionare se parliamo di concludere lo scorrimento del 2016 e, in attesa delle nuove assunzioni, attivare una nuova procedura per almeno 24 lavoratori, da aumentare successivamente in proporzione al numero dei nuovi assunti.

Abbiamo poi ribadito la nostra contrarietà alla “fungibilità”, cioè al concetto sostenuto dalla DR per il quale una volta effettuato lo scambio, un lavoratore si ritrovi poi nello stesso Team, Area o Reparto. In merito abbiamo fatto notare che in alcune situazioni i Direttori Provinciali hanno messo a lavorare i nuovi arrivati anche in compiti completamente diversi da quelli di provenienza, per cui riteniamo che il concetto di fungibilità debba essere del tutto dimenticato, ed il personale movimentato deve essere formato.

Alla fine della fiera nulla di fatto e tutto aggiornato a metà febbraio, anche perché i Direttori Provinciali devono essere interpellati sulla disponibilità ad accogliere lavoratori nelle sedi sub provinciali (cosa che si poteva fare con una telefonata prima dell'incontro). Al riguardo abbiamo chiesto che si interpellino anche le RSU e le OO.SS. territoriali per evitare che si superino richieste di mobilità provinciale con quella regionale.

Se ci troviamo in questo impasse è anche per colpa di quelle organizzazioni che il 30 maggio hanno permesso di effettuare le nuove assunzioni senza sistemare prima tutti quelli in attesa. Cioè tutte le organizzazioni tranne USB. Sarà per questo che nell'ultimo verbale la CGIL ha chiesto di non redigere più verbali se non ci sono accordi? Qualcosa da nascondere?

Come USB abbiamo poi chiesto alla DR di piantarla di fare promesse ai tavoli non mantenute. Solo nel verbale del 30 maggio 2017 la Direzione aveva promesso:

1)    di rivedere la nota sulle sanzioni disciplinari per chi ritarda "alla luce del nuovo decreto" E NON L'HA FATTO!

2)    di completare la mobilità del 2016 ad inizio autunno (anche se poi sul verbale ha scritto solo di avviare un confronto) E NON L'HA FATTO!

3)    di rivedere le errate trattenute legate alle assenze per ricovero ospedaliero come il day-surgery E NON L'HA FATTO!

4)    avevamo chiesto i prospetti del budget per evidenziare le molteplici difficoltà riscontrate negli uffici nel raggiungere gli obiettivi e richiesto più volte di integrare gli ordini del giorno delle riunioni E NON CI HA ASCOLTATO!

5)    avevamo chiesto i dati sul telelavoro E NON CE L'HANNO DATI!

6)    che ci avrebbero tenuti informati su quanto accadeva nella DP di Ferrara rispetto il guasto all’impianto di riscaldamento E NON L'HANNO FATTO ma oggi ci hanno detto che per venerdì tutto sarà risolto e che comunque la temperatura rilevata negli uffici riportava 18,9 gradi quella più fredda nella stanza 13 del terzo piano). Il buon Totò avrebbe detto...MA CI FACCIA IL PIACERE!

Abbiamo chiesto di fare chiarezza sulla nota della Direzione Centrale in merito all'accertamento indicando sia il tempo di viaggio che la pausa pranzo come servizio esterno ... ci faranno sapere.

Per quanto riguarda l’apertura della nuova sede dell'UPT di Piacenza, prevista a Febbraio, compreso la SPI, abbiamo chiesto di preoccuparsi dei parcheggi ed evitare che le due porte del nuovo front office si aprano direttamente all'esterno, prevedendo almeno una controporta in vetro ed apertura automatica capaci di bloccare il freddo.

Detto questo, sarebbe ora che la Direzione Regionale la smettesse di prendere appunti e cominci a lavorare rispondendo velocemente e concretamente al fine di risolvere le criticità segnalate, perché siamo stufi di promesse d'impegno mai mantenute.