Emilia Romagna - Entrate, non sostituite chi sciopera!
L’11 marzo giornata di Sciopero Generale i lavoratori scioperanti vengono sostituiti impunemente dall’Amministrazione. USB scrive alla Direzione Regionale chiedendo di porre un freno a questo atteggiamento che lede un diritto costituzionale.
La buona riuscita dello sciopero dell’11 marzo costringe l’Amministrazione ad intervenire in maniera scorretta per sostituire gli scioperanti a dimostrazione del fatto che la capacità, dell’unica organizzazione sindacale conflittuale, a saper organizzare il dissenso e il rancore dei lavoratori fa paura e preoccupa a tal punto da intervenire per cercare di limitare i danni provocati dagli scioperanti.
In una giornata in cui si festeggia l’ottima riuscita di uno sciopero che ha visto partecipare un milione duecentomila lavoratori, portandone a manifestare oltre cinquantamila, questa nota spiacevole delle sostituzione dei lavoratori scioperanti ci ribadisce la volontà vessatoria dell’Amministrazione.
Non si capisce, infatti, perché non s’interviene quando le lavorazioni ordinariamente diventano massacranti, ed i lavoratori chiedono aiuto per essere affiancati ed aiutati e nessuno si preoccupa. Quando invece si deve intervenire per colpire un diritto del lavoratore, per di più un diritto costituzionale, l’efficienza è sempre al massimo.
In questo momento di forti lotte e contrasto alle troppe norme che si abbattono sulla testa dei lavoratori con l’appoggio dei sindacati complici, sarebbe opportuno che anche i lavoratori che scelgono di non scioperare si rifiutino di sostituire i lavoratori che stanno sacrificando tempo e denaro per recuperare diritti e salario per tutti.
La compattezza dei lavoratori deve diventare sempre più strumento per rivendicare diritti e riconquistarci dignità. Bisogna uscire dalla logica che ci vuole supini alle direttive dell’Agenzia e partecipi nel raggiungimento degli obiettivi per poi ritrovarci con carriere e progressioni economiche bloccati, mobilità coatta per chiusure degli uffici e passaggio di competenze agli enti locali, tagli alle buste paghe e salario accessorio pagato sempre più in ritardo e ridotto.
In molti hanno capito che reagire è divenuta ormai un’esigenza.
Ora più che mai bisogna agire compatti sostenendo con forza chi combatte per difendere i diritti dei lavoratori e abbandonando le vecchie logiche clientelari che hanno distrutto questo nostro Paese.
Scarica il comunicato e la lettera inviata all'Amministrazione in fondo alla pagina.