Emilia-Romagna - Entrate, porte aperte alla Dp di Bologna
Abbiamo scritto alla Dp e alla Direzione Regionale la seguente nota in merito alle porte guaste e aperte in via Larga:
Oggetto: segnalazione criticità in materia di sicurezza dei lavoratori e su rischi di furto di beni aziendali.
Gentili responsabili,
si segnalano con la presente delle criticità in materia di sicurezza riguardante l’immobile di via Larga 35, Bologna.
Nello specifico, abbiamo rilevato che la porta di accesso riservata al personale, apribile quindi solo con il badge in dotazione dei lavoratori, ha subito l’ennesimo guasto, ed è inutilizzabile da ormai quasi due settimane. Per consentire l’accesso ai locali, viene quindi lasciato aperta la porta adiacente, con la potenziale possibilità che estranei si introducano all’interno dell’ufficio.
Ciò comporta due ordini di rischi, per i beni aziendali e per i lavoratori.
Per quanto riguarda i beni aziendali, specificamente le attrezzature informatiche che dovrebbero essere custodite con la “diligenza del buon padre di famiglia” (concetto spesso specificato in circolari destinate ai lavoratori), rileviamo che sono particolarmente a rischio, in quanto con l’introduzione dello smart working le porte delle stanze vengono lasciate aperte su indicazione non scritta data ai lavoratori per consentire l’accesso al PC in caso di bisogno (ci riferiamo ad es. all’esigenza di riavviare un PC spento per consentire al lavoratore di accedere dal PC casalingo). Da ciò ne consegue che in caso di furto o danneggiamento, l’Agenzia subirebbe un danno del bene aziendale.
Per quanto riguarda invece la sicurezza dei lavoratori, va da sé che l’ingresso incontrollato di persone nella sede esporrebbe i lavoratori sia a rischi personali (pensiamo ad esempio a furti – evento già verificatosi in passato – o peggio violenze personali) che conseguenze disciplinari (ci riferiamo al furto di documentazione).
Segnaliamo inoltre che l’accesso non controllato è comunque reso possibile dai locali sotterranei (il garage), in quanto la serranda di chiusura non viene chiusa (non sappiamo se per guasto o altro motivo) nonostante disposizione presa svariati anni fa in seguito ad evacuazione dell’ufficio per segnalazione anonima di ordigno esplosivo e successivo intervento della squadra cinofila per la ricerca di esplosivi della Polizia di Stato.
Ricordiamo che tutti i lavoratori dell’Agenzia sono stati costantemente richiamati nel tempo da note interne e disposizioni tipo la nota prot. n. 2004/209224 ("le porte d’accesso ai locali in cui sono posizionati apparati informatici, al termine dell’orario di lavoro e comunque in assenza dei suoi occupanti, vanno chiuse a chiave."), la “Procedura operativa per l'identificazione e l'accesso agli uffici dell'Agenzia delle Entrate dei dipendenti e dei soggetti esterni” del marzo 2010 ("L'accesso alle aree degli Uffici non aperte al pubblico deve essere opportunamente regolamentato"), le “Misure organizzative per la tutela del patrimonio aziendale” ("L’accesso alle strutture dell’Agenzia deve essere discipinato in modo da tutelare il patrimonio aziendale, i dati trattati dagli Uffici ed esercitare un’azione di controllo sul flusso dell’utenza").
Con l’occasione ricordiamo altresì che lo stabile in questione, per il quale l’Agenzia spende annualmente la “modica” cifra di 710.000 Euro, presenta numerose altre criticità non in termini di sicurezza, ma in termini di vivibilità degli ambienti (locali del front office al freddo, ricorrenti guasti all’impianto di condizionamento, infiltrazioni nei locali archivio e nei locali di lavoro, bagni inutilizzabili perché guasti da anni, colamento di liquidi dai termoconvettori con caduta dei pannelli di controsoffittatura negli ambienti di lavor, etc.), per i quali auspichiamo un deciso intevento.
Per tale motivo chiediamo che i responsabili si attivino per riportare le necessarie condizioni di sicurezza e vivibilità degli ambienti di lavoro nell’interesse e a tutela dei lavoratori e dei beni di proprietà dell’Agenzia.
USB Pubblico Impiego
Agenzie Fiscali Emilia-Romagna