Emilia Romagna - Entrate, riconoscere il contributo di tutti i lavoratori

Bologna -

Diversi mesi fa le RSU della DP e della DR di Bologna scrissero una lettera al Dott. Pastorello, per chiedere un riconoscimento economico per l’impegno ed il contributo dato dai lavoratori per l’avvio della DP di Bologna, e la risposta è arrivata sotto forma di uno stanziamento di 50.000 Euro, da ripartire tra gli uffici e i lavoratori interessati.

 

Tale importo, non certo consistente a fronte del risparmio ottenuto con la dismissione degli immobili di via da Formigine e Marco Emilio Lepido, crediamo sia da considerare poco più che simbolico: dati i pesanti disagi, vissuti in particolare dai lavoratori degli uffici soppressi, ed in generale da tutti i lavoratori per lo sforzo e l’impegno richiesto per far andare a buon fine l’ennesima sperimentazione (cioè la creazione della prima Direzione Provinciale d’Italia), ci saremmo aspettati decisamente di più. Ma questo è, e su questo abbiamo dovuto discutere, e così ieri siamo stati convocati in DR per decidere la ripartizione della somma da assegnare rispettivamente alla DR e alla DP di Bologna.

 

Dopo tanti giri di parole, e l’intervento all’incontro del Direttore Provinciale di Bologna chiamata per avvalorare la richiesta della DR, la proposta confezionata dall’Amministrazione è stata quella di ripartire la cifra assegnando 17.000 Euro alla DR (ma la proposta iniziale era di 23.000 Euro), per remunerare il contributo di 51 lavoratori di quella struttura preventivamente individuati, ed il restante alla DP a quanto pare anche questi già individuati dalla dirigenza.

 

A fronte di tale evidente squilibrio, abbiamo reagito ricordando, tanto per cominciare, come i problemi ed i disagi conseguenti all’avvio della DP non sono di certo terminati, ed evidenziando il fatto che se effettivamente la sede di Nanni Costa verrà soppressa (anche questa da considerare come un effetto della riorganizzazione), a breve ci ritroveremo con la richiesta di ulteriori impegni e sacrifici economici da parte dei lavoratori, che per consentire un risparmio all’Amministrazione dovranno rimetterci in termini di tempo di vita speso in auto, e denaro (con salario bloccato fino al 2013).

 

Abbiamo quindi fatto presente di essere disponibili a riconoscere il contributo dato dai lavoratori, della DP e della DR che siano, ma riferendoci a quello concreto, effettivo, vissuto dai lavoratori e che - condizione imprescindibile - non faccia venir meno il carattere di equità nella distribuzione della seppur minima risorsa stanziata. L’incontro si è quindi concluso con un nulla di fatto, con l’Amministrazione fermamente arroccata sulle sue posizioni. Nel prossimo incontro, quindi, noi ribadiremo la nostra posizione.

 

Per concludere, una riflessione: se l’Amministrazione stanziando questi fondi intendeva lanciare un segnale - seppur simbolico - di riconoscimento per gli sforzi sostenuti dai lavoratori, a nostro parere rischia, nei fatti, di indurre negli stessi la convinzione di essere considerati poco più che semplici rematori di un’antica trireme, con l’unico obbligo e diritto di spingere la nave dove decide il capitano. Come riuscire, altrimenti, a spiegarsi le continue e costanti richieste di impegno, e la fattiva mancanza di adeguate risposte alle legittime aspettative?

 

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